Storia e passione

“L’Eroico”, in Rete il docu-film dedicato all’indimenticato Luciano Berruti

A realizzare il documentario è stato il videomaker carcarese Marco Rimondi

Carcare. Si chiama “L’Eroico” ed è il docu-film dedicato a Luciano Berruti, il compianto papà del museo della bicicletta di Cosseria ed ambasciatore del ciclismo eroico. A realizzare il documentario, che ora è disponibile online (è possibile “affittarlo” oppure comprarlo e scaricarlo), è stato il videomaker carcarese Marco Rimondi.

L’idea di trasformare l’affascinante storia di Luciano Berruti, noto per la sua grande passione per le bici d’epoca (che collezionava, insieme ad altro materiale legato al mondo del ciclismo, e restaurava), è nata quando Rinaldi aveva appena terminato il suo percorso di studi, nel 2009: “Conobbi Luciano poiché un amico in comune mi chiese di realizzare un piccolo video promozionale per il Museo della Bicicletta di Cosseria, del quale, Luciano, era stato l’ideatore ed il proprietario”.

“Fu proprio al Museo che lo incontrai per realizzare quel video, durante l’intervista rimasi molto affascinato dai suoi racconti e gli dissi: ‘Basta, Luciano! Ti chiedo scusa, ma ho appena deciso di realizzare un documentario su di te. Mettiamo via tutto che adesso devo pensare a come fare!’. Luciano rimase sorpreso da questa mia repentina decisione, ma ne fu molto contento e mi diede tutto l’appoggio di cui avevo bisogno. Da quel preciso istante partì il mio progetto…” racconta il regista.

“Si tratta di un docu-film della durata di 26 minuti nato con lo scopo di raccontare la storia di un uomo e di far conoscere molte più cose rispetto a quante non se ne conoscevano già. Il documentario (che è stato girato prima della scomparsa di Berruti, ndr) è basato sul racconto narrato da Luciano e da alcune persone che lo conoscono molto bene, tra cui gli amici di infanzia e i famigliari. Durante le riprese ci siamo resi conto che, forse per via della sua naturalezza e della sua simpatia, Luciano possedeva un modo di parlare e di raccontare in grado di rapire chiunque lo ascolti. Abbiamo quindi tentato di sfruttare questo punto di forza lasciando molto spazio alle sue parole. Inoltre, non potevano certamente mancare le immagini suggestive girate in action e le attività che Luciano svolgeva quotidianamente nel suo laboratorio e nel Museo” prosegue Rimondi nel presentare il suo lavoro.

“Raccontare Luciano significa, tra le altre cose, parlare di buoni principi. Dai suoi racconti e dalle testimonianze delle persone a lui più vicine si evince quanto egli li osservasse e vivesse secondo questi principi. Gian Carlo Brocci, ideatore de ‘L’Eroica’, lo definisce ‘esemplare di rara umanità’; era un personaggio con una cultura ciclistica impressionante, riconosciuto come uno dei maggiori conoscitori in tutta Europa, sia da un punto di vista tecnico che propriamente sportivo. Ho avuto il piacere di conoscerlo e fin da subito mi ha dato l’impressione di avere un’energia fuori dal comune, un’esperienza di vita vissuta ed una cultura personale davvero eccezionali; un ometto con una luce negli occhi accecante e dei simpatici baffoni vintage” conclude il regista.

luciano berruti

Luciano Berruti nasce a Cosseria nel 1943 da un’umile famiglia di lavoratori. E’ un bambino piuttosto irrequieto e pieno di voglia di fare. Molto presto si appassiona di ciclismo praticandolo fino alla categoria allievi quando, per via di qualche infortunio, decide di abbandonare l’attività sportiva. All’età di 20 anni Luciano è sicuramente un ragazzo molto curioso e desideroso di fare nuove esperienze, decide infatti di partire per un viaggio in giro per l’Europa, a bordo della sua motocicletta. La curiosità lo spinge verso i paesi dell’est, erano i primi anni ’60 e fu proprio durante uno di questi viaggi che Luciano conobbe una giovane donna, che poi divenne sua moglie, con cui in seguito formerà una bellissima famiglia.

La passione per il ciclismo è comunque sempre insita in lui, riaffiorando molti anni dopo, intorno ai quarant’anni d’età, quando Luciano si rimette in sella. Strada, mountain bike e ciclocross: innumerevoli titoli italiani e maglie tricolori sono testimonianza delle sue indiscutibili qualità sportive. La ricerca di nuove sfide lo spinge, nel 1996, a partecipa a “L’Eroica” di Gaiole in Chianti, una cicloturistica dedicata a biciclette dell’epoca, da lì inizia un percorso travolgente: la sua passione, la sua continua ricerca sulla storia della bicicletta e la meticolosità con cui si dedica all’argomento lo fanno diventare in breve tempo uno dei maggiori riferimenti per il ciclismo d’epoca in Italia e in Europa.

Da qui nasce la passione per il collezionismo, che lo spinge alla ricerca di cimeli, pezzi di raro e pregiatissimo interesse legati al mondo del ciclismo. Il Museo della Bicicletta di Cosseria, inaugurato nel 2010, è il frutto di questo magnifico lavoro di ricerca. Qui si possono ammirare mezzi che vanno da fine ottocento come il velocipede, alle bici dei giorni nostri, maglie di team e campioni, fotografie, manifesti ed oggetti di svariato genere che vi faranno pedalare indietro nel tempo. Berruti è scomparso nell’agosto del 2017, stroncato da un malore improvviso proprio durante una delle sue amate pedalate.

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