Alassio. Una diffida ad utilizzare il logo, troppo simile a quelli ufficiali di Forza Italia. E ora, a 24 ore dalla chiusura delle liste Marco Melgrati, candidato sindaco di Alassio, rischia di trovarsi senza simbolo.
Il partito del Cavaliere, infatti, per mano del coordinatore provinciale Santiago Vacca, ha inviato una Pec al proprio vice coordinatore regionale per diffidarlo ufficialmente dall’utilizzare il simbolo creato per la lista civica con cui Marco Melgrati tenterà di “spodestare” il primo cittadino uscente Enzo Canepa, appoggiato da tutto il centrodestra inclusa quindi Forza Italia.
Una lotta “fratricida” che ai vertici del partito non è mai andata giù, con ripetuti accenni alle “ambizioni personali anteposte al bene comune del partito”. Una frattura che ora viene sancita in modo ancora più ufficiale dalla mail di Vacca a quello che, teoricamente, è un suo superiore nella “scala gerarchica” forzista. “Quando mi è stato segnalato il simbolo ho immediatamente interpellato i vertici di Roma – spiega Vacca – chiedendo come comportarmi. Mi è stato risposto che per utilizzare un logo che fa parte del ‘patrimonio’ del centrodestra serve l’autorizzazione, e mi è stata inviata la documentazione necessaria per la diffida“.

Il simbolo disegnato dallo staff di Melgrati finisce sotto accusa per la somiglianza con quelli utilizzati in questi anni dallo schieramento del Cav. Nello specifico l’ex sindaco di Alassio ne avrebbe ricalcato uno in particolare, risalente all’epoca della Casa delle Libertà (il nome che il partito assunse dal 2000 al 2008): estremamente simile il colore (un poco più scuro), estremamente simile la disposizione degli elementi (la curva del tricolore è appena più accentuata), molto simile il font (di tipologia sans serif, maiuscolo e allungato come l’originale, ma in corsivo).
Ma più in generale il simbolo con cui Melgrati vorrebbe concorrere presenta similitudini con molti di quelli utilizzati dal partito di centrodestra nelle sue varie incarnazioni (che nonostante le variazioni hanno sempre presentato alcuni elementi ricorrenti). Una somiglianza di cui forse lo stesso staff melgratiano è consapevole, tanto che la prima versione diffusa inizialmente (visibile qui sotto), ancora più simile, è stata in seguito sostituita con quella attuale, con le scritte in corsivo (vedi foto in cima all’articolo).

Il duello tra i vertici forzisti e il “ribelle” Melgrati è dunque partito ufficialmente: non resta che attendere domani, per capire se il vice coordinatore regionale deciderà di sottostare al “diktat” del coordinatore provinciale Santiago Vacca o se opterà per sfidare apertamente il suo (ex?) partito.
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