Ceriale. “Ho letto di risse da pollaio di cui il candidato sindaco D’Acunto accusa qualche non meglio identificato avversario. Credo che, dall’inizio di questa campagna elettorale, se qualcuno cerca la rissa con continue provocazioni questo è proprio lui”. E’ l’accusa di Luigi Romano.
“Non c’è articolo in cui D’Acunto non faccia riferimento, denigrandoli, ai suoi avversari – tuona Romano – e, da buon professore, decida lui chi abbia o meno la preparazione per amministrare Ceriale. A mio avviso questo è un segnale, oltreché di arroganza, di assoluta debolezza. Probabilmente D’Acunto si rende conto che il suo progetto non convince gli elettori cerialesi e quindi punta a delegittimare gli avversari nella speranza di recuperare qualche consenso. Ma fortunatamente i cerialesi non hanno bende sugli occhi e sono coscienti della realtà”.
“Evidentemente, non abitando a Ceriale, si perdono informazioni importanti di cui sarebbe bene che qualcuno, magari qualche suo collaboratore, gli procurasse memoria e gli ricordasse cosa è stato fatto, ad esempio, dal 1999 al 2004 quando sono stato vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici – prosegue Romano – Proprio perché è in gioco il futuro di Ceriale credo che ci si debba affidare a persone che, in passato, hanno mostrato quello di cui sono capaci e non esclusivamente a giovani alla prima esperienza che rappresentano comunque un salto nel buio”.
“Ai giovani ingegneri della lista di D’Acunto, che in qualche modo esaltano le opere pubbliche dell’amministrazione uscente, di cui si sentono i naturali prosecutori – insiste Romano – vorrei far rilevare la profonda differenza tra ‘rifacimento della passeggiata’ e ‘rifacimento della pavimentazione’ della stessa, perché in realtà di questo si tratta, e sinceramente non mi pare che questi lavori abbiano in qualche modo rivoluzionato la fisionomia del lungomare. Quanto al parco giochi dell’ex cantiere Patrone, che per inciso, verrà inaugurata giovedì prossimo, giusto in tempo per le elezioni, guardando il nome del progettista mi verrebbe da dire… chi si loda, si imbroda”.
“In merito poi al disagio per lo stato di abbandono di alcune aree (T1 ad esempio) – continua ancora l’ex vicesindaco – forse bisognerebbe chiedere ai sindaci e assessori all’urbanistica delle ultime amministrazioni, patrocinatori della lista D’Acunto, di chi possano essere le responsabilità, non certo giudiziarie, ma quelle politiche e morali, che hanno portato a questa deprecabile situazione, visto e considerato chi erano gli amministratori di allora”.
“Infine sul Piano Urbanistico Comunale, io concordo che lo strumento vada rivisto e modificato secondo nuovi standard urbanistici e adeguato alle nuove normative nazionali e regionali. Preoccupa però che a farlo possano essere tutti tecnici che abbiano interessi lavorativi nel settore e sul territorio cerialese e non mi riferisco solamente a quelli che D’Acunto elenca come candidati della sua lista, ma anche a tutti coloro che tale lista, con tanto impegno, fiancheggiano” conclude.