Albenga. Nel settembre scorso i carabinieri di Albenga avevano inseguito un pusher nel tentativo di bloccarlo, ma l’uomo era riuscito a divincolarsi ed a sfuggire alla cattura. I militari avevano però recuperato il suo giubbotto dove avevano trovato 7 grammi di cocaina, 500 euro in contanti ed uno smartphone. Proprio dal cellulare, in particolare grazie ai selfie che il pusher si era scattato, gli uomini dell’Arma lo hanno poi identificato. Per questo sabato sera, sul lungocenta Dante Alighieri, quando una pattuglia ha riconosciuto in un marocchino di 35 anni, Essalmi Wadia, l’indagato per spaccio ha tentato di fermarlo.
Il nordafricano però ha reagito e, pur di scappare, ha tirato la sua bicicletta contro l’auto di servizio. Poco dopo è stato comunque bloccato dai militari ed arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. Ieri mattina lo straniero (che tra l’altro pochi giorni fa era stato assolto da un’altra accusa di detenzione di droga) è stato processato per direttissima in tribunale.
Proprio in aula gli è stato contestato anche l’episodio di settembre ed è emerso il dettaglio del cellulare. Alla fine Essalmi Wadia, che era assistito dall’avvocato Francesca Aschero, ha patteggiato un anno di reclusione senza la sospensione condizionale della pena per resistenza e detenzione di droga. Il giudice lo ha rimesso in libertà con l’obbligo di presentazione du volte al giorno in caserma dai carabinieri.