Opposizione

Centro di ricerca sulla fusione nucleare, botta e risposta tra Paita e Regione

Paita: "In Regione si sono mossi tardi". Da Savona Cristina Battaglia: "Occasione persa"

Sedi istituzionali e palazzi del governo

Liguria. “Non poteva che finire così perché, come Regione, si sono mossi tardi. E pensare che avevamo un grande vantaggio per la presenza di ASG che produce magneti per fusione nucleare”. Così la deputata del Pd, Raffaella Paita, commenta la decisione di Enea di realizzare a Frascati e non a Ferrania o La Spezia il centro di ricerca per la fusione nucleare.

“La Regione Liguria ha addirittura proposto due siti diversi, dimostrando il massimo dell’incertezza e un grande ritardo politico. E’ l’ennesima opportunità persa che significa meno futuro industriale e meno lavoro in una Regione che ha perso nell’ultimo anno 7 mila occupati”.

Di ben altro avviso il governatore Giovanni Toti e l’assessore allo sviluppo economico Edoardo Rixi: “La Regione ha la coscienza a posto. Siamo ovviamente dispiaciuti che la commissione di valutazione sul nuovo sito Enea abbia ritenuto non attinenti a tutte le loro esigenze le location proposte da Regione Liguria; valutazione analoga, d’altra parte, è stata data alle aree proposte da Puglia, Abruzzo, Emilia Romagna, Piemonte, Campania e Veneto, nonostante queste regioni avessero offerto risorse aggiuntive rispetto alla già generosa offerta del nostro ente in termini di contributi economici”.

“Nelle valutazioni di Enea – proseguono Toti e Rixi – evidentemente ha prevalso la presenza dell’ente di ricerca nella città di Frascati in Lazio, scelta infatti come sede di questo ulteriore sviluppo. I progetti presentati da Regione Liguria nei punteggi attribuiti si sono dimostrati comunque coerenti con le richieste, nonostante le difficoltà strutturali che il nostro territorio sconta ormai da molti anni e che questa amministrazione sta faticosamente cercando di colmare. Spiace dover constatare ancora una volta l’atteggiamento distruttivo delle opposizioni che, dopo aver contribuito alla mancanza di competitività di questo territorio con decenni di inerzia delle loro amministrazioni oggi, senza alcun titolo, si permettono di giudicare gli sforzi compiuti per portare sviluppo e occupazione di qualità nella nostra terra. Ci sembra che questo giocare al tanto meglio tanto peggio non abbia portato loro grande fortuna nelle vicende politiche degli ultimi anni”.

“Per quanto riguarda le aree oggetto del bando – concludono Toti e Rixi – rimane immutata la volontà della Regione di contribuire a progetti di rilancio e crescita coerenti con le vocazioni industriali e di ricerca dei siti che le ospitano”.

E da Savona sono arrivate le parole del capogruppo Pd in Consiglio comunale Cristina Battaglia: “Ho seguito questo progetto passo passo. Dalla discussione nelle commissioni parlamentari, all’iter per la scelta della localizzazione. Spiace che i siti proposti dalla Regione Liguria non siano stati presi in considerazione. La Regione si è mossa in ritardo e la scelta di puntare su due siti e non sulla qualificazione forte di una singola area è stata certamente penalizzante”.

“DTT è una delle grandi sfide tecnologiche del nostro tempo: sarebbe stata un’opportunità straordinaria per il nostro territorio, per essere al centro di una delle più importanti “avventure” tecnologiche a livello internazionale, un incredibile occasione in termini di posti di lavoro e di sviluppo. Peccato davvero. Questo è uno di quei treni che non passano mai più”.

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