Alassio. La presentazione del bilancio di fine mandato da parte del sindaco di Alassio Enzo Canepa, pronto alla ricandidatura a sindaco per il centrodestra, non poteva che essere occasione di scontro politico in vista del voto per le prossime amministrative. E il consigliere comunale di minoranza, Angelo Galtieri, alleato con Marco Melgrati per le elezioni comunali, torna all’attacco del primo cittadino alassino.
“Il sindaco uscente Enzo Canepa sempre più prossimo a diventare il primo cittadino ad honorem di Collodi, con la benedizione di Pinocchio e di Geppetto. Infatti ieri tra i vari deliri che ha espresso nel bilancio di fine mandato ha superato se stesso dichiarando: “…Il nostro mandato è stato contraddistinto da trasparenza e correttezza…”. Dichiarazione che confermano il timore già espresso di essere di fronte ad un serio caso clinico. Oppure di fronte alla prima campagna elettorale dal motto “Non votatemi. Sono Pinocchio e racconto frottole”…”.
“A conferma delle menzogne di Canepa, non si possono non citare le due chicche per eccellenza: a) sentenza del Tar Liguria N.01109/2016 del 10/11/2016 che condanna il Comune resistente a consegnare la documentazione richiesta; b) sentenza del Tar Liguria N.00342/2016 del 30/6/2016 sempre per diniego documenti amministrativi. Ne consegue che Enzo Canepa e la sua preparatissima giunta ritengono inapplicabile il concetto di trasparenza (trasparenza significa (dal latino) trans parere ovvero far apparire, lasciar vedere, lasciar conoscere. Proprio con l’introduzione di questo istituto giuridico i cittadini possono vedere in quale modo si formano gli elementi necessari per determinare le scelte della pubblica amministrazione, così come quali sono le ragioni e le giustificazioni di uno specifico provvedimento amministrativo.) così come previsto dal diritto amministrativo” aggiunge l’esponente della minoranza alassina.
“Grazie a queste immani incapacità di Enzo Canepa e suoi sodali si è provocato contemporaneamente un danno a sfavore dei cittadini imprenditori ricorrenti e contemporaneamente ai cittadini alassini che devono coprire con loro risorse i danni da loro procurati (vedi delibere di Consiglio per riconoscimento debiti fuori bilancio)”.
“Non entro volutamente sulle altre castronerie dichiarate nel corso dell’incontro o pubblicate nel bilancio di fine mandato per non tediare chi legge con una quantità di documenti imbarazzante. A questo punto è sempre più doveroso farsi una domanda: Canepa vive veramente ad Alassio o si è già trasferito a Collodi?” conclude Angelo Galtieri.