Senza pietà

Ruba un capriolo investito da un’auto: 70enne denunciato per “furto venatorio”

L'anziano si è portato via l'animale ferito prima ancora che potessero intervenire i soccorsi

capriolo

Cengio. Un automobilista investe un capriolo, si ferma e chiama subito i soccorsi. Nel frattempo, un altro conducente vede l’animale stesso a terra, si ferma, lo carica in auto e si allontana. E’ questa la dinamica del curioso episodio avvenuto qualche giorno fa a Cengio e sfociato in una denuncia in stato di liberà da parte dei carabinieri nei confronti del 70enne di Cosseria A.B., colpevole del reato di furto aggravato per essersi “appropriato” ed aver poi macellato il capriolo ferito.

Qualche giorno fa il guidatore di un’auto ha inavvertitamente investito un capriolo lungo la Sp28 Bis. Resosi conto di quanto avvenuto, il conducente si è subito fermato e ha chiamato il 112 per denunciare l’incidente e richiedere anche l’intervento del personale veterinario per soccorre l’animale, che giaceva ferito sul ciglio della strada.

In attesa dei soccorsi, il 70enne si è recato sul luogo dell’incidente, ha caricato l’animale nel bagagliaio e si è diretto verso casa. Per sua sfortuna, l’autista che ha investito l’animale si è accorto dell’accaduto e ha preso nota della targa del veicolo dell’anziano, prontamente comunicata ai carabinieri intervenuti sul posto.

Le indagini dei militari hanno portato all’identificazione dell’uomo, che nel frattempo aveva provveduto a macellare il malcapitato capriolo conservandolo nel proprio congelatore. Di fronte alle contestazioni dei carabinieri, il 70enne si è giustificando dicendo che l’animale al suo arrivo era già morto.

Della vicenda si sono occupati anche i veterinari dell’Asl2 savonese. A conclusione delle indagini la carcassa dell’animale è stata sequestrata in attesa dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria e l’uomo deferito per “furto venatorio”.

È bene ricordare che la selvaggina è un patrimonio indisponibile dello Stato i cui prelievi sono possibili solo nel periodo venatorio nelle forme previste dalla legge numero 157 dell’11 febbraio 1991 che regola la caccia e dai regolamenti venatori regionali.

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