Sacrificio

Nuda proprietà per sopravvivere alla crisi: in Liguria l’8% degli anziani vende casa per mantenersi

Lo afferma uno studio di Confabitare. Il presidente Giannecchini: "Il nuovo governo metta mano al sistema welfare"

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Liguria. Schiacciati dal peso della crisi e con il costo della vita che aumenta, sempre più anziani sacrificano la propria casa: nel corso del 2017, si è registrato un vero e proprio boom della vendita di immobili in nuda proprietà con un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. Lo afferma un’analisi di Confabitare, associazione di proprietari immobiliari: “In tutta Italia quasi centomila anziani hanno già scelto questa formula, soprattutto, ma non solo, nelle grandi città. Questi pensionati hanno un’età media di 75 anni e percepiscono una pensione media mensile di poco superiore ai 1.100,00 euro”.

Secondo lo studio le transazioni in nuda proprietà (che rappresentano il 9,5 % del totale delle transazioni), vedono un calo degli atti tra familiari (per motivi successori e fiscali) e un aumento di quelli propriamente di mercato. A vendere, nella maggior parte dei casi (soprattutto al Nord e nelle grandi città) sono persone anziane che hanno scarsi legami con la famiglia, oppure sono privi di eredi diretti, e hanno bisogno di liquidità per continuare a mantenersi, conservando la disponibilità dell’immobile.

Secondo l’analisi in Liguria circa l’8% degli anziani fa ricorso alla vendita in nuda proprietà. A livello nazionale il primato spetta all’Emilia Romagna con oltre il 39%, segue il Lazio con il 18%, il Piemonte e Lombardia con il 16%, la Toscana con il 10%. Da questa indagine risulta che la situazione attuale porta gli over-65 a dover ‘sacrificare’ la propria casa pur di avere una liquidità che possa loro garantire il proprio mantenimento, e altrettanto determinante nella decisione dell’anziano di vendere il proprio immobile in nuda proprietà è la possibilità di avere le risorse con le quali aiutare figli e nipoti alle prese con la crisi occupazionale o con le difficoltà ad accedere al mercato del lavoro. Anche per quanto riguarda l’analisi riferita alle grandi città emerge che al nord questo sia un fenomeno più diffuso rispetto alle altre zone di Italia.

“Il fenomeno della vendita della nuda proprietà rappresenta il segno tangibile di una crisi che avanza sempre di più – sostiene il presidente di Confabitare Savona, Roberto Giannecchini – e che rischia di aumentare ulteriormente a fronte di un potere d’acquisto delle pensioni drasticamente in calo e del costante aumento del costo della vita, dei servizi, dei prezzi e delle tariffe. Il costo sempre maggiore che registra la gestione di un immobile a causa dell’appesantimento della tassazione che grava sulla casa, costringe di conseguenza gli anziani a dover ricorrere alla vendita della propria abitazione. Signori Parlamentari e Senatori, di qualsiasi schieramento facciate parte, a nome di tutti i proprietari di immobili vi chiediamo di mettere immediatamente mano al sistema welfare: rimettete al centro della politica il valore delle persone”.