Finale Ligure. E’ stato aperto un fascicolo contro ignoti per i reati di omicidio, lesioni e incendio colposo a seguito del drammatico incendio divampato questa notte nella casa di riposo Ruffini di Finale Ligure, in via della Pineta. In una stanza del quarto piano si sono sviluppate le fiamme che non hanno lasciato scampo ad un signore anziano ospite della struttura finalese, Roberto Borasi, 77 anni, invalido, morto carbonizzato nella camera andata completamente distrutta dal rogo.
L’inchiesta della Procura della Repubblica di Savona è coordinata dal pm Cristiana Buttiglione che ha disposto l’autopsia sul corpo dell’anziano deceduto nella notte: l’esame autoptico sarà eseguito nella giornata di domani dal medico legale Marco Canepa.
Sul fronte dei rilievi e degli accertamenti investigativi sulle cause del fatale rogo il pm savonese attende la perizia da parte dei vigili del fuoco, ancora al lavoro per delineare i motivi della tragedia alla casa di riposo finalese.
Tra le ipotesi che sono trapelate in queste ore quella della sigaretta (la vittima aveva l’abitudine di fumare a letto), ma anche di possibili difetti alle prese elettriche della stanza, le verifiche sono in corso a 360 gradi. Gli organi inquirenti sono anche impegnati nei controlli e degli accertamenti complessivi sulle condizioni della struttura nella quale è morto l’anziano, con altre 18 persone rimaste intossicate per il denso fumo sprigionato dalle fiamme e che ha rapidamente invaso altre stanze della casa di riposo: nessuno sarebbe in gravi condizioni. Gli ospiti sono stati ricoverati presso gli ospedali di Savona e Pietra Ligure per i sintomi di intossicazione da monossido di carbonio, al pronto soccorso anche due lavoratori della Rsa, un infermiere e un operatore dell’assistenza.
Ad ora l’inchiesta aperta dalla Procura savonese rimane contro ignoti, tuttavia, a secondo dell’esito delle indagini, non si escludono possibili responsabilità dei vertici della struttura, in particolare per omessa vigilanza. La salma di Alberto Borasi è stata trasportata al cimitero di Zinola in attesa dell’esame autoptico disposto dal pm savonese.
Il dramma si è consumato qualche minuto prima delle 2. Immediata la chiamata al numero unico d’emergenza 112 che ha gestito l’intervento inviando sul posto i vigili del fuoco, i carabinieri, due automediche e quattro ambulanze (altre quattro sono state inviate poi nelle due ore successive). Il quarto piano della struttura, in cui si trovavano circa 20 persone, è stato rapidamente invaso dal fumo ed è stato evacuato: molti ospiti sono stati tratti in salvo “a braccia” dai carabinieri e dai militi della Croce Bianca di Finale, i primi a giungere sul posto (immediatamente raggiunti dai colleghi della Bianca di Borgio e di Calice e di Pietra Soccorso). Alcuni ospiti sono stati quindi trasferiti al secondo piano, mentre quelli che mostravano sintomi di intossicazione sono stati portati al San Paolo o al Santa Corona per le cure del caso.