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Festa della Donna, gli studenti di Loano e Borghetto incontrano lo Sportello Antiviolenza Artemisia Gentileschi

Per un momento di informazione e di prevenzione sul tema della violenza di genere

violenza donne

Loano. Giovedì 8 marzo gli studenti del “Giovanni Falcone” di Loano celebreranno la Festa della Donna incontrando i responsabili dello Sportello Antiviolenza Artemisia Gentileschi per un momento di informazione e di prevenzione sul tema della violenza di genere. L’iniziativa si terrà a partire dalle 10 nell’aula magna dell’istituto scolastico.

“Le volontarie dello Sportello Antiviolenza Artemisia Gentileschi – spiegano dall’associazione – hanno accolto con entusiasmo l’invito della dirigente scolastica Ivana Mandraccia ad incontrare alcune classi dell’istituto Falcone di Loano e della secondaria del comprensivo Val Varatella di Borghetto Santo Spirito per portare all’attenzione degli studenti la propria esperienza nell’ascolto delle donne vittima di violenza e nelle successive consulenze legali o psicologiche”.

“Uno degli scopi di uno sportello antiviolenza è quello di promuovere una cultura del rispetto dell’altro per la costruzione di un nuovo modo di relazionare gli uomini e le donne e le nuove generazioni devono essere educate contro la violenza di genere: questa è la missione della famiglia e della scuola. Il cammino educativo si attua scardinando stereotipi di genere che sono alla base dei fenomeni di violenza, facendo prevalere la cultura del rispetto e del reciproco riconoscimento tra uomini e donne. E l’azione congiunta di madri e padri, scuole, associazioni, educatori, centri antiviolenza è fondamentale per la formazione delle donne e degli uomini del domani. I ragazzi che vivono in casa situazioni di violenza da parte del padre nei confronti della madre, imparano che il comportamento adatto o giusto è quello in cui l’uomo domina e umilia e sottomette, mentre le ragazze si convincono che, per loro, una volta adulte, saranno giusti tali comportamenti”.

Per questi motivi “la scuola è il luogo per eccellenza in cui intervenire con cultura del rispetto e prevenzione della violenza. Bisogna far capire che essere uomini non vuol dire essere aggressivi, che la virilità è la possibilità di avere una grande forza affettiva e di condivisione di sofferenze e dolore di altri e che la sensibilità non è sinonimo di effeminatezza”.