Bergeggi . Il copioso successo (7-2), ottenuto dall’ Albenga ai danni del Moconesi, ha rilanciato, in grande stile, le quotazioni degli ingauni, in chiave salvezza, vero Francesco Cocito?
“Senza ombra di dubbio. Se il campionato fosse finito domenica scorsa, saremmo matematicamente salvi, ma questo non deve farci pensare di aver raggiunto il traguardo, perché mancano ancora otto turni, al termine del campionato e le squadre, che sgomitano, insieme a noi, sono agguerrite e non hanno nessuna voglia di mollare la presa”.
I prossimi due turni non sono per niente facili, in quanto riceverete la visita della Genova Calcio, impegnata nella lotta per la seconda piazza, che vale gli spareggi, verso la Serie D e poi andrete ad Imperia, a giocare un match alquanto sentito tra le due squadre e le rispettive tifoserie…
“Eh sì… prima di incontrare, a domicilio, il Serra Riccò, nella gara, che ritengo sarà decisiva, affronteremo due compagini di grande spessore, ma come sempre le affronteremo con rispetto, ma senza timore” – continua Cocito – “Stiamo bene e vogliamo affrontare ogni partita al massimo della condizione psicofisica”.
Guardando le squadre, che lottano, con voi, per la salvezza (Busalla, Rapallo, Sestrese e Serra Riccò), siete il secondo miglior attacco (36 reti), dietro al Busalla (40), mentre a livello difensivo (40 reti subite) siete la seconda peggiore difesa, dopo il Serra Riccò (56 goal)… la strada che porta a raggiungere l’obiettivo agognato, vede, gioco forza, il miglioramento dell’assetto difensivo…
“Sono d’accordo. Dobbiamo difendere meglio, a livello di squadra, anche se il nostro mister (ndr, Monti) predilige un gioco offensivo, che porti a segnare un goal in più dell’avversario di turno. Ritengo che, se riusciremo a portare a casa, ancora 8/10 punti, il più sarà fatto”.
Questo, anche in funzione di una prossima annata, che si preannuncia interessante…
“Sì, al termine della stagione, il manto del Riva, da tempo in condizioni non ottimali, sarà rifatto totalmente, con un impianto in erba sintetica di ultima generazione. I progetti societari quindi saranno, di certo, orientati verso l’ allestimento di una compagine competitiva”.
Cosa significa indossare una casacca prestigiosa come quella bianconera?
“Al di là di ogni retorica, la maglia dell’ Albenga è ‘pesante’, ma ricca di fascino e di responsabilità, verso una piazza ed una tifoseria, che è da sempre un valore aggiunto. Ho giocato in squadre importanti, come Savona, Imperia e Sanremese, per cui so cosa significhi giocare a certi livelli e ti assicuro che, per me, è un motivo di orgoglio essere un giocatore ingauno”.