Caos

Tagli ai fondi, gli studenti disabili delle scuole di Alassio e Albenga senza educatori di sostegno

All'alberghiero di Alassio le ore di assistenza passano da 130 a 0. E non se la passano meglio gli istituti albenganesi

Bambino mano tesa generica
Foto d'archivio

Alassio. Da 130 ore a settimana, in compagnia dell’educatore, a zero. Il passo è breve, troppo breve. Ma è questa la triste realtà che, a partire proprio dal mese corrente (febbraio), vede coinvolti loro malgrado i ragazzi diversamente abili iscritti all’Istituto Alberghiero di Alassio. E la situazione non è certo migliore al liceo Giordano Bruno, all’Itis e all’Agrario di Albenga.

Lo spettro del taglio netto all’assistenza scolastica, tramite educatori, dei ragazzi disabili, che gli istituti scolastici e le cooperative hanno tentato in tutti i modi di esorcizzare, è divenuta in un attimo una triste realtà. Un fulmine a ciel sereno per il mondo della scuola, piovuto all’improvviso e proprio nel momento in cui le rassicurazioni della provincia sembravano presagire una soluzione a breve termine, che però non è arrivata.

I fondi scarseggiano, o meglio, mancano del tutto e, in un rimpallo di responsabilità tra Provincia, Regione e Governo centrale, a pagarne le conseguenze sono le scuole e, soprattutto, i ragazzi con disabilità.

Un prezzo carissimo soprattutto per l’Alberghiero di Alassio, l’istituto che, tra Albenga e Alassio, accoglie il maggior numero di alunni disabili, spesso affetti da gravi patologie, e che si ritrova totalmente privato della presenza degli educatori. Nella città del Muretto, infatti, si è passati drasticamente da 130 ore di sostegno tramite educatore a zero. Il che, tradotto in parole povere, porta a due drastiche soluzioni: o ad una riduzione quotidiana dell’orario (ad esempio a 3 ore al giorno), con i genitori costretti a portare a casa i propri figli anticipatamente rispetto agli altri studenti, oppure ad un orario pieno, ma con una misera manciata di giorni di scuola settimanali (ad esempio solo 3 giorni a scuola a settimana e gli altri 4 a casa).

Una situazione ai limiti dell’incredibile, che non risparmia nemmeno l’Itis, l’Agrario e il liceo Bruno di Albenga, dove semplicemente i ragazzi con disabilitò sono in numero inferiore, ma dove il problema esiste, eccome. Senza contare, poi, i seri rischi per il futuro degli stessi educatori, rimasti oggettivamente senza lavoro dall’oggi al domani.

Lo sa bene la Provincia che, nonostante la palese carenza di fondi, ha comunque deciso di correre ai ripari repentinamente. Proprio ieri, il presidente dell’ente provinciale Monica Giuliano ha affidato al consigliere provinciale Eraldo Ciangherotti il compito di occuparsi di questo settore, e lui, nei prossimi minuti (precisamente alle 12,30), incontrerà i sindacati, alla presenza del direttore generale Colangelo.

“Cercheremo di trovare una soluzione, ha spiegato Ciangherotti, – perché venga garantito il diritto alla studio previsto dalla costituzione anche per i ragazzi disabili. Togliere questo servizio alle scuole soprattutto a quelle professionalizzanti, come l’Alberghiero di Alassio, significherebbe abbandonare le famiglie e gli stessi alunni con disabilità”.

La Provincia potrebbe mettere in atto un tentativo di dialogo con i comuni, per chiedere la disponibilità agli stessi enti comunali, a loro volta però fortemente in crisi economica, a contribuire al mantenimento del servizio. Ma l’esito dell’incontro odierno sarà reso noto solo nelle prossime ore.

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