Il mister dei giovani

Settore giovanile del Savona, Natrella: “La capacità di entrare in empatia con i ragazzi dipende dal modo in cui ti proponi a loro”

Il tecnico savonese, dopo aver appeso le scarpe al chiodo, ha svolto il ruolo di direttore sportivo nell'Albissola ed è stato collaboratore tecnico nel Quiliano (Eccellenza) e nel Savona (settore giovanile)

Massimiliano Natrella

Savona. Massimiliano Natrella, dopo l’esperienza da collaboratore di Paolo Mazzieri della leva ‘Esordienti 2005’ del Savona, ne è diventato il mister. Ha subito vinto il campionato ‘a nove’ ed adesso sta impostando gli allenamenti per schierare i suoi ragazzi ‘a undici’ .

“Allenare nel settore giovanile del Savona, oltre a che riportarmi indietro nel tempo (ndr, Natrella ha giocato a lungo nei ragazzi degli striscioni), mi riempie di orgoglio e mi sprona a cercare di migliorare il mio bagaglio tecnico/tattico, per essere all’altezza di cotanta società. A tal proposito, ringrazio il direttore Roberto Canepa ed il responsabile tecnico del settore giovanile, Fabio Siriani, per la fiducia accordatami e naturalmente Paolo Mazzieri (ndr, passato alla leva 2004), che mi ha lasciato un gruppo di giovani atleti di prim’ordine“.

Terminato di giocare, hai svolto, per un buon periodo di tempo, la carriera di direttore sportivo nell’ Albissola, affiancando il presidente Mirco Saviozzi, hai quindi collaborato con Fabrizio Monte nel Quiliano, in Eccellenza e poi ti sei tuffato nel mondo giovanile… Come è stato il tuo approccio in un settore così differente da quello delle prime squadre?

“E’ stato un bel salto” – sorride Natrella – “Ritrovarsi sul campo ad allenare, ha dinamiche diverse, rispetto a quelle dirigenziali. Con i giovani devi essere, oltre che un insegnante credibile, anche un educatore, un punto di riferimento per i tuoi ragazzi. I tempi sono cambiati, rispetto a quando sgambettavo sui campi da gioco e diventa fondamentale la comunicazione, necessaria anche per entrare in empatia con i ragazzi, sono più svegli, se confrontati con i nostri tempi”.

Come svolgi i tuoi allenamenti?

“Ci alleniamo tre volte (ndr, due a Quiliano ed una al ‘Bacigalupo’) e la palla è sempre presente, dal primo, all’ultimo secondo della seduta; mi piace proporre e sviluppare le tecniche situazionali, che si verificano in partita”.

Immagino che lavorerai anche a livello tattico…

Stiamo cercando, con il mio collaboratore Davide Rossello, di far conoscere, ai nostri giocatori, i movimenti classici del 4-4-2, come base di partenza e devo dire che la capacità di apprendimento è istantanea. L’organizzazione di gioco, il saper stare in campo, il districarsi in situazioni di possesso palla e non, devono diventare i capisaldi del nostro modo di intendere il calcio, senza dimenticare il fattore ludico, molto importante, vista al giovane età”.

Proprio quello che scriveva l’argentino Osvaldo Soriano: “Il calcio è fantasia, un cartone animato per gli adulti”… come dargli torto… vero Natrella ?