Giusto o sbagliato?

Ordinanza cani a Savona, la “mozione cancellata” nel mirino. Pongiglione: “Colpo di mano”, Enpa: “Sconcertati” fotogallery

La mossa della maggioranza consentita dall'articolo 30 del regolamento comunale, ma in molti hanno storto il naso

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Savona. “Una situazione singolare e preoccupante“. Sceglie queste parole la consigliera di minoranza Daniela Pongiglione per commentare quanto accaduto ieri in consiglio comunale a Savona durante la discussione del punto numero 18, una mozione presentata dal MoVimento 5 Stelle che chiedeva il ritiro della celebre ordinanza contro le deiezioni canine in centro.

Il consigliere Emiliano Martino ha presentato un emendamento alla mozione che, di fatto, sostituiva integralmente il testo pentastellato con un altro elaborato dalla maggioranza, stravolgendo il senso della richiesta. L’emendamento è uno strumento che permette di sostituire o modificare porzioni di testo, ad esempio per renderle più chiare oppure per aggiungere alcune precisazioni. Martino ha semplicemente indicato, come parte da sostituire, l’intero testo della mozione, e come testo da inserire una nuova mozione “ex novo” con principi ed intenti completamente differenti. Una mossa ardita ma, ha spiegato il segretario comunale Lucia Bacciu ai presenti, messa in atto “a rigor” di regolamento.

Anche se formalmente corretta, comunque, la mossa della maggioranza ha lasciato interdetti molti presenti: il senso dello strumento dell’emendamento è quello di migliorare o rendere più condiviso un testo, non quello di “cancellarlo” con un altro. “Di solito, alla presenza di emendamenti urgenti (cioè presentati direttamente durante il Consiglio) si riuniscono immediatamente alcuni consiglieri per stilare, se possibile, un nuovo testo condiviso, che verrà posto in votazione come testo emendato – spiega Pongiglione – Ieri invece, il cosiddetto emendamento si è rivelato un testo articolato, praticamente una nuova mozione dal contenuto contrastante con quello dei 5Stelle. Però è stato messo in votazione come emendamento”.

“Noi, come tutta l’opposizione, abbiamo votato contro – precisa Pongiglione – Però la maggioranza, con i suoi numeri, lo ha approvato. E quel testo è diventato, automaticamente, una ‘mozione emendata’, e, messo in votazione, è stato nuovamente approvato. Il tutto dichiarato (dal segretario generale Bacciu) ammissibile dall’art. 30 del Regolamento comunale. Solo al termine di queste due votazioni velocissime siamo stati informati che, per avere una interpretazione autentica dell’art. 30, avremmo dovuto chiedere la riunione dei capigruppo. Troppo tardi, è evidente”.

“Perciò ieri, in modo surreale, è stato messo in votazione due volte lo stesso documento della maggioranza (con due nomi diversi) e, soprattutto, non è stata messa in votazione la mozione dei 5 Stelle (che hanno preannunciato azioni legali). Noi chiederemo di portare il problema in una capigruppo, anche perché, se il regolamento consente davvero questo tipo di giochini, bisognerà cambiarlo. Non so definire questa procedura, ma è stato un colpo di mano, il tutto in punta di Regolamento” conclude Pongiglione.

Sconcerto e delusione anche da parte dei volontari della Protezione Animali, presenti in consiglio comunale. “Con uno strano emendamento, presentato dal consigliere di maggioranza Martino ed approvato solo dalla maggioranza compatta, il consiglio ha dato sostegno politico al sindaco per trasferire l’ordinanza nel regolamento sulla convivenza civile e carta etica. Enpa continua invece a ribadire che l’ordinanza è ingiusta, controproducente e dannosa e va semplicemente ritirata“.

L’associazione chiede invece al sindaco “di accogliere le osservazioni alla modifica del regolamento, che ha presentato nei giorni scorsi. Oltre a modifiche concernenti le colonie feline ed i colombi, la proposta fa leva non sulle sanzioni ma su ‘buone pratiche’ che vengono suggerite ai proprietari di cani (si ribadisce: senza sanzioni) per ridurre l’impatto delle deiezioni liquide sia sui pavimenti dei portici cittadini che degli altri marciapiedi; chiamando invece alla collaborazione, per avere una città più pulita, non solo i conduttori dei cani ma anche gli amministratori degli immobili ed i negozianti. Collaborazione – concludono dall’Enpa – già promessa e dichiarata da molti di questi ultimi ed alcune loro associazioni di categoria, preoccupati del calo netto delle vendite dopo l’emanazione dell’ordinanza anticani prenatalizia”.

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