Liguria. “Si è raggiunta una quadra che non è esattamente quella che avevamo proposto, ma va bene: le esigenze nazionali, nelle elezioni nazionali, hanno evidentemente un loro peso. Dal punto di vista del metodo però mi restano molte perplessità per come tutti i partiti, non soltanto il mio, si sono mossi… mi sarebbe piaciuto un coinvolgimento del territorio, un recepimento dei suggerimenti, una capacità di valorizzare amministratori come avevamo chiesto da queste parti, e come è in parte avvenuto”.
Mentre le liste definitive dei vari partiti e movimenti vengono definitivamente depositate in tribunale, Giovanni Toti, presidente della Regione e fra i leader di Forza Italia, si toglie gli ultimi sassolini dalle scarpe sul tema della composizione delle liste elettorali e dell’ingerenza dei vertici nazionali del partito sui nomi piazzati nei vari collegi. Il riferimento è naturalmente al niet di Arcore alla candidatura di Ilaria Cavo e Marco Scajola: scongiurato Cesa (Udc) candidato a Imperia, il nome non ligure sarà quello di Giorgio Mulé (ex direttore di Panorama e amico di vecchia data di Toti). Si è inoltre aperto uno spazio notevole per Roberto Bagnasco nel Tigullio.
“I partiti devono rivedere nel loro complesso i meccanismi di scelta nei territori – aggiunge il governatore ligure – specie nei luoghi dove si sono raggiunte capacità di penetrazione mai viste, e dove c’è una fiducia crescente da parte dei cittadini. Penso alla Liguria e alla Lombardia. Un’attenzione maggiore dei vertici dei partiti per quello che accade nei territori può produrre un effetto virtuoso sui territori stessi, ma anche per le classi dirigenti nazionali e quindi per il nostro parlamento che, diciamolo, nella scorsa legislatura non ha brillato per una classe dirigente all’altezza della situazione”.
Toti non fa previsioni sul risultato di Forza Italia e della coalizione: “Nessuna cabala, bisogna pensare alla campagna elettorale. E mi auguro che sia fondata su proposte serie, senza urla senza insulti, senza mirabolanti paradisi promessi l’indomani del 4 marzo. Insomma serve un grande bagno di serietà“.
“La campagna elettorale è partita in modo un po’ rocambolesco con queste liste – conclude – ma devo dire che il Partito Democratico riesce sempre a batterci in qualche modo. Un primato di cui non sono invidioso. In questo caso, rispetto alle polemiche strisciate relativamente nel centrodestra, il Pd si è dimostrato testa di serie nella negatività, quasi irraggiungibile anzi, mi auguro irraggiungibile. Quindi il centrodestra ha ancora di più la responsabilità per comporre una squadra di governo”.