Laigueglia. “L’attuale situazione della sanità ligure, almeno nella zona del ponente savonese, desta profonde preoccupazioni. Siamo in piena emergenza dei servizi sanitari pubblici, non ultimo il nostro ospedale di Albenga”.
Inizia così la missiva, firmata dal sindaco di Laigueglia Franco Maglione a nome di tutta l’amministrazione comunale di Laigueglia e indirizzata al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e al ministro della Salute Beatrice Lorenzin per sottolineare le difficoltà vissute dalla sanità locale, ma soprattutto per rivendicare la valenza e l’importanza sul territorio dei centri salute dislocati nel territorio savonese, mai come oggi a rischio.
A dire il vero, non sembrerebbe esserci il rischio di una chiusura vera e propria, ma la Regione parrebbe comunque seriamente intenzionata a ridisegnare (quasi totalmente) l’attuale assetto dei Centri Salute di Albenga, Alassio, Laigueglia, Loano, Pietra Ligure e Finale Ligure dai quali, ad esempio, potrebbero “sparire” il laboratorio analisi e il centro prenotazioni Cupa, che potrebbero così trovare nuovamente dimora all’interno degli ospedali di riferimento.
A tal fine, infatti, l’Asl ha già inviato una serie di comunicazioni ai comuni interessati dai provvedimenti per chiedere “la risoluzione delle convenzioni in essere per una complessiva riorganizzazione e riallineamento delle attività su tutto il territorio provinciale”. Colti di sorpresa, i comuni interessati dal provvedimento hanno già inviato una lettera richiedendo un incontro alla presenza di tutti i sindaci e delle realtà coinvolte ma, al contrario, gli enti comunali sede di centri salute sono stati convocati singolarmente (all’appello, al momento, mancano solo i comuni di Alassio e Laigueglia).
La nuova missiva, condita da numerose richieste di chiarimenti, è partita formalmente questa mattina dall’ufficio Segreteria del sindaco di Laigueglia. Di seguito, il testo della lettera.
“Gli ospedali e i presidi territoriali risultano in regressione e la popolazione non percepisce più i servizi sanitari ospedalieri come conformi alle proprie esigenze e necessità. I pronti soccorso sono ormai allo stremo e i reparti, quando esistono ancora, hanno tempi affatto adeguati alle esigenze della popolazione, locale e turistica anche in considerazione delle forti fluttuazioni di popolazione cui il nostro territorio è sottoposto”.
“In questo quadro già disagevole, da ormai 15 anni invece, in completa contro tendenza con le negatività di cui sopra, per sommi capi ed accenni esplicitati, i medici di medicina generale della locale Asl2 savonese hanno ideato ed attuato un modello innovativo di resa del proprio servizio, pubblico e gratuito. Ovvero i detti medici si sono federati nei Centri Salute garantendo i servizi di cui alla convenzione nazionale ed implementando gli stessi con ulteriori servizi che, di fatto, mitigano gli accessi ai pronti soccorso e garantiscono un miglior servizio ai cittadini”.
“Alla luce della richiesta dell’Asl di risoluzione delle convenzioni in essere, il nostro distretto socio sanitario unitamente al nostro ambito territoriale sociale 18 di cui il Comune di Laigueglia è capofila, coinvolgendo tutti gli altri comuni interessati, ha predisposto e votato un documento comune a tutela del servizio reso dai medici di medicina generale organizzati sotto la formula dei Centri salute”.
Il “documento comune” si fonda su tre punti principali, che l’amministrazione comunale di Laigueglia ha tradotto anche all’interno della lettera.
“Tale deliberazione presupponeva di affrontare le seguenti questioni:la scadenza dell’accordo con il consorzio e/o i Centri Salute, come proposta da Asl andrebbe riformulata sulla base delle convenzioni a suo tempo sottoscritte tra gli stessi soggetti e che in alcune prevedono, addirittura, scadenze successive (ciò al fine di preservare gli investimenti pubblici e privati, infrastrutturali e di organico dipendente, effettuati per la migliore resa del servizio); occorrerebbe che la paventata “complessiva riorganizzazione e riallineamento delle attività su tutto il territorio provinciale” fosse concordata con gli enti locali prima di qualunque anticipata scadenza contrattuale (ciò sia in ragione della normativa pubblicistica e privatistica di riferimento sia in ragione della più elementare massima di diritto secondo la quale: i patti devono essere rispettati; i tavoli tecnici andranno istituiti con le finalità di risolvere tali questioni e, solo successivamente, definire le eventuali “modalità di prosecuzione delle attività con determinazione delle nuove regole contrattuali”.
“Occorre oggi formulare una comune strategia, unitamente ad ogni valido contributo sul tema, al fine di preservare un basilare ed efficace servizio pubblico reso dai medici di medicina generale a favore dell’utenza cittadina, la quale ormai da tempo può avere in tali centri salute, tra gli altri, i servizi medici anche di un pronto soccorso (almeno per i codici bianchi) e anche di sabato e domenica, (evitando spiacevoli, inutili e inefficaci accessi ai pronto soccorsi), un comodo centro per la prenotazione e ticket di visite ed esami specialistici (Cupa) e un punto prelievi vicino alle proprie abitazioni”.
“Confido che quanto prima la riforma della sanità ligure in atto porti le aspettate positività paventate dal dall’assessorato regionale alla Sanità e, nel frattempo, non si privi il cittadino dell’unico e ultimo presidio sanitario presente e percepito costituito dai centri salute dei Medici di medicina generale convenzionati Asl”, hanno concluso dall’amministrazione comunale di Laigueglia.