Cairo Montenotte. Nessun allarmismo, i numerosi accessi all’ospedale per problemi intestinali sono dovuti a diversi fattori concomitanti, nessun pericolo o rischio diossina. E’ direttamente l’assessore regionale alla sanità Sonia Viale a fare chiarezza sull’emergenza a Cairo Montenotte dopo l’ondata di accessi al punto di primo intervento per problemi gastrointestinali e il caso delle 170 persone della Scuola Penitenziaria cairese che hanno dovuto ricorrere alle cure di sanitari e 118.
L’assessore regionale, alla presenza del direttore generale Asl 2 Eugenio Porfido, del sindaco Paolo Lambertini e del consigliere regionale Angelo Vaccarezza, ha illustrato i dati esatti e spiegato le motivazioni dei malori e degli accessi all’ospedale: 25 le persone che hanno chiesto le cure del punto di primo intervento, tra questi 12 cairesi, colpiti dall’influenza, e 13 allievi della scuola penitenziaria.
E proprio sul caso della scuola cairese, all’interno del quale si è formato nella notte una sorta di ospedale da campo per le cure a 170 persone, l’epidemia che ha generato allarme, per i disturbi gastrointestinali di massa, sarebbe dovuta all’acqua potabile conservata in alcune vasche e stoccata con appositi filtri. Ora sono in corso le analisi e le verifiche del caso. Tuttavia, pare appurato che sia stata proprio l’acqua a provocare l’infezione batterica che ha “decimato” allievi e personale della scuola penitenziaria.
In questi minuti è in corso un sopralluogo da parte del sindaco di Cairo Paolo Lambertini e del direttore generale Asl 2 Eugenio Porfido.
Il primo cittadino cairese ha ribadito: “Stiamo affrontando una situazione emergenziale che non presenta comunque alcun rischio o pericolo: si è verificata una concomitanza di fattori ed eventi, slegati tra loro, quindi è fondamentale evitare ogni inutile allarmismo. Ci sono analisi in corso, tuttavia voglio rassicurare tutta la popolazione anche sul nostro acquedotto e sulla rete idrica”.

E a smorzare ogni paura, alimentata dalla psicosi diossina dopo il drammatico incendio alla Fg Riciclaggi, anche il direttore generale Asl 2 Eugenio Porfido, che da un punto di vista medico aggiunge: “Inoltre, non bisogna dimenticare che i sintomi e il quadro clinico dei pazienti assistiti in ospedale, così come il personale della Scuola Penitenziaria, non erano assolutamente gravi e non presentavano elementi tali da generare paure o allarme per forme di inquinamento”.
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