Insolito

Un presepe di rifiuti e con Maria Vergine incinta: a Palazzo Nervi la “Natività Contemporanea” fotogallery

Realizzato dagli studenti del liceo artistico Martini, spinge a riflettere su "cosa avremmo da offrire a Gesù se nascesse oggi"

Savona. Cosa succederebbe se Gesù nascesse oggi, in questa epoca di consumismo che ha riempito il pianeta di rifiuti? Cosa avremmo da offrire al Salvatore? Sono queste le domande a cui tenta di rispondere “Natività Contemporanea”, il presepe realizzato dagli alunni della 3B del liceo artistico Martini di Savona (indirizzo pittorico) ed inaugurata questa mattina nell’atrio di Palazzo Nervi.

“Natività Contemporanea” riproduce la scena della nascita di Gesù in chiave contemporanea, utilizzando materiale di riciclo e mostra Maria in stato di gravidanza. La Vergine, in stato di gravidanza, emana luce dal suo grembo e attende la nascita di suo figlio Gesù. La Vergine Maria si rivolge allo spettatore attraverso un video in cui scorrono i volti dei ragazzi ed esprime la sua preoccupazione per ciò che suo figlio troverà una volta che verrà al mondo.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare il pubblico rispetto all’enorme quantità di rifiuti prodotti ogni giorno da ogni singolo cittadino. “Il nostro pianeta è invaso dai rifiuti, dalla spazzatura. Se le cose non cambieranno il nostro mondo ne sarà sopraffatto. E la luce si affievolirà fino a spegnersi”.

I professori Nadia Gardella Ploug, Mauro Panichella e Cinzia Scrima, docenti di discipline pittoriche del liceo artistico savonese, hanno seguito gli studenti in ogni fase della progettazione: “I ragazzi hanno accolto con entusiasmo la proposta della Provincia di Savona di mettere in piedi questo progetto legato al riciclo. Dopo la fase di progettazione iniziale, abbiamo messo insieme i singoli contributi dei ragazzi cercando di tirarne fuori qualcosa che potesse funzionare e desse un forte messaggio: che fine sta facendo il nostro mondo alla luce della enorme quantità di rifiuti che tutti noi produciamo?”

A Palazzo Nervi la

La particolarità del presepe è data dall’aver rappresentato Maria in stato di gravidanza: “All’interno – spiegano i professori – è stata posizionata una luce che rappresenta il figlio della Vergine. Il fine è quello di spingere le persone a domandarsi ‘Se Gesù venisse al mondo oggi, cosa potremmo offrirgli? E cosa potremo offrire ai nostri figli?’. Questo è il messaggio che i ragazzi volevano trasmettere”.

E per un messaggio del genere “era inevitabile usare un linguaggio pesante anche a livello visivo. Alcune persone sono rimaste spiazzate, in fondo non è un’opera convenzionale, non è classico presepe della tradizione ligure”.

Dal canto suo, la vice presidente della Provincia, Luana Isella, non nasconde la propria felicità per essere riusciti a riportare il presepe a Palazzo Nervi: “Sono contenta soprattutto perché questa volta siamo riusciti a coinvolgere i ragazzi del liceo artistico di Savona, che lo hanno rivisitato in una chiave completamente nuova. Sono riusciti a toccare questioni molto importanti, a legare la Natività al tema del consumismo e a tutto ciò che la nostra società ha di negativo in questo momento. Hanno posto l’accento soprattutto sul problema della eccessiva produzione di rifiuti, un tema che purtroppo caratterizza l’epoca attuale e che loro hanno deciso di toccare in maniera forte con l’obiettivo di smuovere le nostre coscienze e spingerci ad impegnarci per migliorare la gestione di questi materiali”.

A Palazzo Nervi la

L’inaugurazione del presepe è stata accompagnata da una performance artistica, che potrebbe avere un bis nei primi giorni del prossimo anno: “Nel 2018 i ragazzi torneranno per smantellare il presepe. E lo faranno suddividendo i materiali di cui è composto. Un gesto di buon auspicio culturale che conterrà un altro messaggio importante. Gli studenti che hanno realizzato questa opera sono molto giovani, ma si sono dimostrati ma preparati e sensibili. Oggi la Provincia è definita ‘casa dei Comuni’ ma noi vorremmo che fosse anche la ‘casa degli studenti’. Dobbiamo dare ai ragazzi la possibilità di esprimersi in spazi appositi, che possono essere anche quelli di Palazzo Nervi. Come abbiamo visto, quando un giovane è condizione di farlo riesce a dare molto. Il nostro obiettivo è farli crescere e dare loro la possibilità di esprimersi al meglio”.