A savona

Si ustionò nella doccia solare dopo un malore: assolto il produttore del macchinario

Secondo l'accusa il macchinario non aveva i dispositivi di sicurezza necessari, ma durante il processo è emerso invece che fosse a norma

tribunale savona

Savona. Si è chiuso con una sentenza di assoluzione il processo per l’incidente che, nel maggio del 2012, si era verificato nel centro estetico “Club del sole” di corso Italia a Savona dove una quarantenne, Daniela D.S., si era ustionata nella doccia solare dopo aver accusato un malore.

Una vicenda per la quale era finito a giudizio, con l’accusa di lesioni colpose, Massimiliano Braibanti, il legale rappresentante della ditta che produceva e commercializzava il macchinario (la Kaysun), che però questa mattina è stato assolto per non aver commesso il fatto.

Nel corso del processo, infatti, è emerso (come ha confermato anche il consulente del pm) che la doccia solare era perfettamente corrispondente a tutti i requisiti di legge ed era stata correttamente installata. Dal punto di vista della sicurezza quindi non c’erano omissioni da parte del produttore. Di qui la richiesta di assoluzione formulata dal legale dell’imputato, l’avvocato Raffaele Caruso, ma anche il pm aveva chiesto il proscioglimento di Braibanti (i motivi della decisione del giudice saranno noti tra 90 giorni).

Secondo quanto accertato dalla Procura, Daniela D.S. aveva accusato un malore mentre stava facendo la doccia solare e, avendo perso i sensi, era caduta a terra finendo per bruciarsi restando appoggiata ad una delle piastre delle lampade. Un incidente a causa del quale si era procurata delle gravissime ustioni ad una gamba e ad un braccio (la prognosi era stata superiore ai 40 giorni).

L’ipotesi sostenuta dall’accusa (ma anche dal legale di parte civile, l’avvocato Luca Barbero) era che la presenza di un dispositivo di sicurezza avrebbe potuto impedire che la doccia solare restasse in funzione anche dopo il malore della donna evitando che si ustionasse. Durante il dibattimento però è emerso che a causare un surriscaldamento anomalo delle piastre della doccia solare (e di conseguenza l’ustione della della donna) è stata l’assenza di alcune ventole. Ventole che, come dimostrato dalla difesa, erano in dotazione nel macchinario ed erano presenti al momento dell’installazione (della rimozione quindi non poteva essere responsabile la società di Braibanti).

“Siamo lieti della definizione del processo e amareggiati del fatto che ci sia voluto così tanto tempo per chiarire una situazione che forse poteva essere chiarita già in fase di indagini” il commento dell’avvocato Caruso dopo la sentenza.