Riflessioni

A Palazzo Ducale la presentazione del libro “Se chiudi ti compro”

"Se l'azienda chiude, i lavoratori se la comprano. E nell'81 per cento dei casi gli danno un futuro"

Liguria. “Lo strumento delle imprese rigenerate ha l’inestimabile virtù di rigenerare non solo le imprese ma soprattutto le persone che si assumono il compito di riorganizzare le aziende precedentemente degenerate”.

Lo scrive Romano Prodi nella prefazione al libro “Se chiudi ti compro” che è stato presentato nell’ambito del Book Pride a Palazzo Ducale. Un’occasione per parlare di uomini e donne che hanno unito le loro forze e, lontano dai riflettori dei media nazionali, hanno rischiato i loro soldi, si sono rimboccati le maniche e hanno rigenerato le imprese per le quali lavoravano, trasformandole in cooperative. Hanno realizzato un’operazione di workers buyout.

“I dati parlano chiaro – ha spiegato Antonio Misiani, uno degli autori, intervenuto a Genova – Sono ormai centinaia le cooperative che sono nate con questo meccanismo, migliaia i lavoratori ‘rigenerati’ che si sono ripresi in mano il loro destino. Non crediamo certamente che questa formula sia la panacea di tutti i mali. E certamente non è nemmeno da pensare all’abolizione di forme di sostegno a chi è senza lavoro. Ma è indubbio che l’investimento fatto su questo tipo di operazioni ha avuto in media un ritorno economico per lo Stato pari a 6,8 volte il capitale impiegato”.

Un investimento a lungo termine. Anche sul fronte dell’occupazione: “Perché anche qui i dati ci confortano – ha sottolineato Gianluigi Granero, presidente dell’Alleanza delle Cooperative in Liguria – Le imprese cooperative nate da operazioni di workers buy out hanno una dato di sopravvivenza stimato dell’81 per cento. Questo significa avere uno strumento, ormai testato a livello nazionale, in grado di dare risposte positive ad alcune crisi di imprese liguri”.