Valentino Rossi, Tony Cairoli e Fabio Incorvaia. Chiedere lumi sull’identità dei primi due è superfluo, ma probabilmente il grande pubblico non balzerà sulla sedia leggendo il terzo nome della nostra lista. Invece dovrebbe perché si tratta di un vadese che può vantare nella propria bacheca ben 6 titoli mondiali su moto d’acqua l’ultimo dei quali conquistato proprio pochi giorni fa sul Lake Havasu, Arizona, Stati Uniti.
Per il campione vadese i paragoni con il Rossi della Moto Gp si sprecano visto che anche anagraficamente i due sono molto vicini, ma per Incorvaia le possibilità di arrivare ai dieci titoli totali sono certamente più vicine rispetto al motociclista marchigiano. Primo trionfo nel 2007 con il titolo continentale, da allora Incorvaia non si è più fermato, anche se paradossalmente nessuno di questi trofei è italiano, visto che lui corre con i colori della nazionale serba. Si tratta dell’antico ormai problema di trovare sponsors e sostenitori di uno sport considerato minoritario in Italia. Perciò Incorvaia dopo il primo titolo ha accettato la corte di Belgrado e da allora difende i colori della Serbia.
In Arizona il pluricampione savonese si è imposto piazzandosi terzo nella prima manche e vincendo la seconda, mettendosi alle spalle l’ungherese Gergely Jarany (che lo aveva preceduto al secondo posto nella prima uscita) e il kuwaitiano Abdullah Alghanim. Ora per lui a dispetto dei 40 anni che in molti sport consiglierebbero di andarci piano, punta in alto, superando magari campioni più conosciuti di lui.