Savona. “Uno dei nostri punti programmatici principali è proprio l’energia e la necessità di puntare sulla green economy, unica vera alternativa ai combustibili fossili. La Liguria e il savonese rappresentano un esempio lampante di una politica energetica assente negli ultimi 20 anni: si può e si deve cambiare”. Lo afferma il nuovo movimento di opinione “Evoluzione Necessaria”, che lancia la sua sfida anche sul fronte delle energie rinnovabili.
“La chiusura della centrale Tirreno Power a Vado Ligure o ancora i problemi di Italiana Coke o ancora quelli di Ferrania devono essere inquadrati e contestualizzati nell’ambito di una crisi del settore energetico tradizionale, senza alternative, appunto! Ecco qui entrare in gioco il Campus universitario di Savona, ancora poco sfruttato e destinato invece a diventare un polo di ricerca nel settore delle rinnovabili, anche grazie al Progetto Energia 2020: fonti rinnovabili, risparmio energetico e riduzione delle emissioni di CO2” aggiunge il movimento, nato nel savonese ma pronto a diventare gruppo di pressione nazionale.
“Si tratta di tornare a fare politica, scelte, programmazione e ottimizzare le occasioni di avere risorse e investimenti. Certamente la creazione di una filiera produttiva basata sulle “nuove energie”, puntando su ricerca e innovazione, è quello che serve: bisogna vedere se e come si farà, Noi di Evoluzione Necessaria lo vogliamo!”.
“Siamo in un ritardo incredibile rispetto ad altri Paesi che pure non hanno le nostre “risorse climatiche”, come il sole o il vento. Siamo in ritardo perché anche in questo caso la classe dirigente non ha avuto il coraggio e la capacità di cambiare, o meglio modellare nel tempo e con gradualità un programma di progressiva dismissione dalle fonti fossili, che sempre più potevano essere rimpiazzate con le energie rinnovabili, con non poco risparmio in bolletta e per il complessivo tessuto economico-produttivo”.
“La Liguria e il savonese possono diventar esempi nazionali di promozione della green economy e non bisogna perdere il treno di una nuova frontiera di sviluppo” conclude Evoluzione Necessaria.