Testimonianze e video

Duecento studenti savonesi conosceranno la realtà dei Giochi Paralimpici

Domani al Nuovo Filmstudio un appuntamento per sensibilizzare le nuove generazioni sullo sport praticato da atleti con disabilità

Savona. Un’iniziativa per presentare i Giochi Europei Paralimpici Giovanili e lo sport paralimpico alle nuove generazioni di savonesi. Come è noto, la città di Savona ospiterà le gare di atletica leggera dei Giochi Europei Paralimpici Giovanili dal 12 al 14 ottobre al centro sportivo polivalente della Fontanassa. Un evento che, domani, al Nuovo Filmstudio, a partire dalle 10, oltre 200 studenti degli Istituti Secondari Superiori di Savona conosceranno.

I giovani savonesi conosceranno i Giochi attraverso le testimonianze dirette di atleti e video informativi. Verrà inoltre proiettato un cortometraggio del regista Riccardo di Gerlando, premiato in tutto il mondo, che vede come protagonista un bravissimo attore con sindrome di Down.

Sarà presente l’assessore allo Sport del Comune di Savona, Maurizio Scaramuzza, che dichiara: “Sarà un’occasione importante, per i ragazzi del nostro territorio, di incontrare una realtà sportiva che solo recentemente è salita agli onori della cronaca, grazie ad atleti del calibro di Bebe Vio e Alex Zanardi, campioni dello sport ed esempi di vita”.

La presentazione dei Giochi è nata dalla collaborazione tra Assessorato allo Sport del Comune di Savona, Centro Giovani dell’ASL2, CESAVO, Forum del Terzo Settore e Comitato Paralimpico. È stata creata una rete tra istituzioni e associazioni che vedrà la possibilità di iniziative future sia nelle scuole che con la popolazione, per stimolare l’avvicinamento dei giovani disabili a importanti realtà sportive che già accolgono atleti da tempo.

“La sensibilizzazione è necessaria in quanto la cittadinanza, e i giovani in particolare, conoscono solo parzialmente la realtà dello sport paralimpico. Infatti, dai dati di una ricerca del Centro Giovani, attualmente ancora in itinere, su un campione ancora parziale di 311 studenti di 14 anni, solo il 64% conosce il significato di ‘sport paralimpico’ e di questi, il 48% lo attribuisce solo ad atleti con gravi problemi motori (in ‘carrozzina’) e non ad altre forme di disabilità.

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