Bagarre

Ato idrico, caos e incertezza: chiesta proroga alla Regione sul piano d’Ambito

Il consigliere De Vincenzi: "Un fallimento della giunta Toti, l'acqua deve rimanere a gestione pubblica"

Savona. Ancora incertezza sul futuro del servizio idrico integrato nel savonese, con la spinosa vicenda del terzo Ato idrico per il ponente savonese stoppato dalla sentenza della Corte Costituzionale e con la Regione che ha dato disposizioni alla Provincia di procedere con l’affidamento in merito ai due Ato ad ora previsti per la provincia di Savona. Ad od oggi resta una situazione di caos sulla quale ieri hanno fatto quadrato gli stessi sindaci, in una riunione che si è svolta in provincia nella giornata di ieri.

L’Assemblea dei Sindaci ha fatto quadrato in merito alla scadenza per la realizzazione del piano d’Ambito provinciale e quindi la gestione del servizio idrico, valutando le prospettive sul nuovo assetto degli ambiti territoriali ottimali conseguente alla sentenza della Corte Costituzionale: obiettivo comune difendere l’acqua pubblica, con la possibile soluzione di un consorzio provinciale (tra Ponente Acque e la società savonese) per la gestione nella caso sia impossibile un salvataggio in extremis del terzo Ato savonese.

I sindaci, quindi, hanno dato mandato alla Provincia di Savona di chiedere alla Regione una proroga per il piano d’Ambito, prendendo tempo su come traghettare il territorio verso una gestione unitaria del servizio idrico. La Provincia di Savona, che opera quale ente di governo d’Ambito, deve far partire i relativi bandi per gli Ato idrici, con il ponente savonese ormai destinato a confluire nell’unico Ato costiero.

Riunione Sindaci Provincia Ato

Sul caso dell’Ato idrico è nuovamente intervenuto il consigliere regionale del Pd Luigi De Vincenzi: “La giunta regionale non ha fornita alcuna risposta sull’Ato 3 savonese. Ci saremmo aspettati che, ieri mattina in commissione, la maggioranza arrivasse con una proposta risolutiva, che potesse salvare l’Ato, venendo così incontro alle legittime aspettative avanzate dai sindaci del ponente savonese pochi giorni prima nel corso di un’audizione”.

“Ma così non è stato. In questo modo la giunta regionale si adegua alla sentenza della Corte, che peraltro aveva contestato all’amministrazione ligure la mancanza di adeguate motivazioni nell’essersi costituita tardivamente a giudizio. Il Pd continua a chiedere con forza che, nella soluzione che la maggioranza vorrà adottare, ci siano chiarissime garanzie affinché la gestione dell’acqua resti completamente pubblica e in mano a società gestite dai Comuni, come veniva garantito con l’Ato 3” conclude il consigliere De Vincenzi.

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