Albenga. Nei giorni scorsi, il comune albenganese ha richiesto un incontro tra tutte le istituzioni coinvolte, con Anci nel ruolo di mediatore e la Regione Liguria in cabina di regia, per condividere linee guida che prevedano un’uniformità per i regolamenti comunali adottati dai singoli enti in materia di gioco d’azzardo.
Un ruolo fondamentale ovviamente lo giocheranno i sindaci della Regione, che hanno già iniziato a rispondere all’appello del collega albenganese.
In primis il sindaco di Andora Mauro Demichelis, che ha dichiarato: “La problematica è certamente da trattare, soprattutto per tutelare le persone più deboli ed influenzabili. Sarò lieto di confrontarmi con gli altri sindaci per capire le singole situazioni e quali siamo le soluzioni che ci possano accomunare”.
Anche Andora, come Albenga e altri comuni, ha però già adottato provvedimenti in materia. I locali pubblici andoresi che tolgono le slot machine, infatti, ottengono una riduzione del 50 per cento sulla Tari.
“Si è pensato di incentivare l’eliminazione delle macchinette dai locali, attraverso la riduzione della tassazione, – ha proseguito il primo cittadino andorese. – Per rendere più appetibile l’agevolazione abbiamo aumentato da tre a cinque anni il periodo per cui si può godere della riduzione. Molti locali introducono le macchinette come introito necessario a pagare le spese, ad esempio nei periodi di bassa stagione. Limare qualche costo a carico, ci sembra una buona strada per eliminare le slot dai bar che sono frequentati da persone di tutte le età e che possono essere tentate al gioco. Certo bisogna distinguere fra la passione per la giocata saltuaria e la dipendenza”.
Il fronte anti-ludopatia ha incassato anche il consenso del sindaco Franco Maglione di Laigueglia, che ha affermato: “Sono pienamente d’accordo e mi allineo al ragionamento di Cangiano. Si tratta di un problema da combattere con un’azione comune: senza comportamenti diversi da realtà a realtà, possiamo essere più incisivi e efficaci”.
Apertura, ma con cautela, infine, da parte del sindaco di Alassio Enzo Canepa: “Si tratta di una questione complessa e delicata, una problematica che riguarda non solo i pubblici esercizi e le tabaccherie, ma anche le sale da gioco, dunque tipologie distinte con problematiche differenti tra loro. Non è dunque un argomento da affrontare con superficialità, ma serve l’impegno di tutte le istituzioni per trovare risposte concrete e ragionevoli al fine di tutelare i cittadini e, al tempo stesso, le imprese”.