Liguria. Sono stati tutti rinviati a giudizio i 13 assessori ed ex consiglieri regionali, in carica nella legislatura 2005-2010, accusati di peculato nell’ambito di una delle varie inchieste sulle spese pazze in Regione Liguria. Lo ha deciso il gup Nadia Magrini.
Tra gli ex politici coinvolti, di tutti quasi tutti gli schieramenti politici, ci sono Sandro Biasotti (Fi), Tirreno Bianchi (Pdci), Rosario Monteleone (Udc) e Fabio Broglia (Italia di mezzo). Il processo comincerà a gennaio dell’anno prossimo.
L’accusa è di peculato: gli imputati avrebbero speso fondi pubblici per fini privati utilizzando i soldi dei gruppi regionali per spese non riconducibili all’attività politica: cene per due in ristoranti romantici, biancheria intima, oggettistica per hobby e così via.
In precedenza, il pm Massimo Terrile aveva incaricato la guardia di finanza di procedere con i sequestri di beni mobili e immobili a carico dei 13 politici coinvolti. Secondo l’accusa, i 13 avrebbero usato i fondi pubblici, erogati per finalità istituzionali, per spese private. Le cifre contestate vanno da 20 mila a 100 mila euro, usate per viaggi, taxi, cene, libri e consulenze. L’inchiesta era nata dalle segnalazioni della Corte dei Conti che aveva riscontrato irregolarità contabili.
Se venissero condannati, ai politici verrebbe applicata la legge Severino e non potrebbero ricandidarsi.