Savona. Anche a Savona si è svolto oggi pomeriggio il presidio con volantinaggio in corso Italia dal titolo “Riprendiamoci la libertà!”. Con questo slogan la Cgil ha invitato la cittadinanza a scendere nelle piazze italiane contro la violenza sulle donne, la depenalizzazione dello stalking, la narrativa con cui stupri e omicidi diventano un processo alle vittime.
A Savona come in altre località italiane sono state organizzate letture di brani teatrali e musica e dove sono state raccolte le firme a sostegno dell’appello “Avete tolto senso alle parole”.
“La Cgil è da sempre in prima fila per difendere i diritti e mai come in questo momento in cui le cronache riportano quotidianamente notizie di femminicidi, violenze e soprusi di ogni genere fuori e dentro casa, è necessaria una presa di coscienza collettiva a partire dall’utilizzo delle parole. La politica, ma anche l’informazione, spesso non sono all’altezza di quanto sta accadendo ed anche per questo motivo è stato predisposto l’appello ‘Avete tolto senso alle parole’ che può essere sottoscritto online su http://www.progressi.org/avetetoltoilsensoalleparole”.

“Oltre cento donne in Italia, ogni anno, vengono uccise da uomini, quasi sempre quelli che sostengono di amarle. È una vera e propria strage. Quasi 7 milioni, secondo i dati Istat, quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso. Non aiuta certamente, poi, che alcuni organi di informazione continuino a usare forme come “delitti passionali” o “tragedie dell’amore”.
“Qui l’amore e la passione non c’entrano niente: c’entra invece l’idea che il corpo delle donne appartenga agli uomini e che la violenza esercitata sulle donne sia inversamente proporzionale al potere di cui effettivamente si dispone”.
“La manifestazione di oggi contro la violenza sulle donne, la depenalizzazione dello stalking, la narrativa con cui stupri e omicidi diventano un processo alle vittime, segue quella di giovedì scorso in occasione della Giornata mondiale per il diritto all’aborto sicuro, in continuità con la battaglia in difesa dell’interruzione volontaria di gravidanza, sul rispetto della L.194 sulla salute riproduttiva delle donne” conclude la Cgil.