Continua a far discutere a Savona quanto emerso alla fine dell’ultimo Consiglio comunale, con la rivelazione del vice sindaco Massimo Arecco che le bollette del campo nomadi della Fontanassa (più volte al centro di polemiche politiche) erano pagate da Ata. Un boomerang per la partecipata savonese già alle prese con problemi di carattere industriale e occupazionale, nella difficoltà di far quadrare i conti e mantenere i livelli dei servizi.
Sulla vicenda è intervenuto oggi l’amministratore delegato di Ata Matteo Debenedetti, che ha così precisato: “Il nuovo CDA sta monitorando tutte le spese ed economizzando in ogni settore possibile, sia per dovere sia per l’indirizzo datoci dal Comune di Savona – afferma -: per questo stiamo passando al setaccio spese, incarichi, affidamenti e quant’altro possa occorrere per fare chiarezza e per cercare di salvare questa azienda”.
Per i pagamenti delle bollette dell’acqua del campo nomadi si parle di decine di migliaia di euro e le fatture recuperate riguarderebbero il 2014 e il 2015, ma potrebbero essercene anche altre: l’azienda sta controllando e monitorando ogni spesa.
“Nel caso specifico delle bollette dell’acqua già da mesi abbiamo provveduto a fare contestazioni, segnalazioni e blocco del pagamento all’acquedotto, tutto ciò sino a quando non sarà chiarito l’effettivo utilizzo dell’utenza in questione. Un conto è pagare per finalità legate alla protezione civile, un conto sono gli altri usi” conclude l’Ad di Ata.