Cairo Montenotte. Il compost prodotto dal biodigestore di Ferrania conquista la piana di Albenga e il basso Piemonte. Oltre al biogas derivante dalla frazione umida, dopo circa diciotto mesi dall’entrata in funzione dell’impianto è l’ammendante naturale utilizzato come fertilizzante il prodotto finale del residuo organico a riscuotere consensi.
L’obiettivo su cui punta Ferrania Ecologia SRL è ora il mercato di nicchia dell’agricoltura biologica, in vista anche dell’ampliamento dell’impianto stesso, per il quale i lavori dovrebbero partire nei prossimi mesi. Si chiude così il ciclo virtuoso dei rifiuti, ossia ciò che viene “digestato” a Ferrania, proveniente, ad oggi, dalla gran parte della provincia di Savona e di Imperia, torna “a casa” sotto forma di compost che ora ha un valore di mercato di circa 8 euro a tonnellata.
L’ok arriva anche da parte di associazioni ambientaliste, tra cui il WWF e il Coordinamento ligure gestione corretta dei rifiuti, che anche a fronte delle ultime analisi sui campioni di ammendante si dichiarano soddisfatti di come il primo biodigestore della Liguria, “che non smaltisce fanghi industriali ma soltanto rifiuti organici, scarti di agricoltura, e verde costituito da sfalci e potature, stia funzionando. Siamo di fronte ad una svolta importante sul piano ambientale, che permetterà di ridurre sensibilmente lo stoccaggio in discarica, ormai a tappo, riportando alla terra ciò che essa stessa produce”.
Anche l’amministrazione comunale di Cairo vede di buon occhio l’ampliamento del sito ferraniese, che prevede la realizzazione di una nuova vasca per la “digestione” e un impianto per il trattamento del biogas, con il metano ricavato che verrà direttamente convogliato nella rete nazionale senza più passare dal cogeneratore e pertanto senza emissioni in atmosfera. Sempre dal Comune il vice sindaco Roberto Speranza spiega che, “sul fronte delle lamentele per i miasmi da parte dei residenti, nelle ultime settimane non sono arrivate segnalazioni. Pochissimi anche i questionari compilati dai cittadini e inviati agli uffici competenti sulla qualità dell’aria. Forse i recenti accorgimenti presi dall’azienda hanno già migliorato la situazione, primo fra tutti l’intervento sui bio filtri a corteccia. La situazione continua ad essere monitorata e in futuro saranno messe in campo altre strategie per far sì che l’impatto olfattivo sia via via nullo”.






