Sassello. Pochi militi, un territorio molto vasto, strade disastrate e scarsa copertura della rete di telefonia. Questa in sintesi la situazione a dir poco difficile in cui opera quotidianamente la Croce rossa di Sassello, un paese di meno di duemila abitanti, più popolato in estate e con una presenza massiccia di over 65.
A spiegare quanto siano complicati i soccorsi è il commissario Michele Gazzolo: “Ogni volta che esce un mezzo con equipaggio, sia per un’emergenza che per un trasporto di routine, il viaggio di andata e ritorno da Sassello al San Paolo di Savona dura all’incirca tre ore. Se si considera che i militi attivi sono una ventina, spalmati sulle 24 ore e su sette giorni settimanali, si capisce quanto siano pesanti i turni per garantire il servizio – sottolinea Gazzolo – Inoltre, se non bastasse il territorio di nostra competenza, che copre molte località isolate e lontane, spesso andiamo in appoggio al basso Piemonte, in alcuni piccoli comuni della provincia di Alessandria sprovvisti di pubbliche assistenze, come Ponzone e le sue innumerevoli frazioni”.
Se sull’eterogeneità del territorio non si può porre rimedio, ci sono, però, degli aspetti che potrebbero essere migliorati, come la qualità del manto stradale e il potenziamento della rete telefonica. “Raggiungere Savona è di per sè impegnativo, specie d’inverno, ma dovendo viaggiare a bassa velocità per non peggiorare le condizioni cliniche di un paziente perchè la strada, in particolare da Sassello a Giovo Ligure, presenta buche e avvallamenti, beh, è davvero avvilente. Soprattutto perchè la situazione non sembra destinata a migliorare in tempi brevi e sono già anni che non veniamo ascoltati”.
“Siamo gli ‘occhi’ di Savona soccorso: noi militi, pur essendo volontari senza competenze sanitarie professionali, descriviamo agli operatori del 118 i casi che si presentano e ci mettiamo in viaggio in attesa che un’automedica ci venga incontro – rimarca il commissario della Cri sassellese e conclude – Finora non è mai accaduto nulla di irrimediabile, ma il rischio è sempre elevato”.





