Un libro per l'estate

Finale, Francesco Merlo e Armando Massarenti protagonisti di un doppio incontro letterario

Il primo incontro sabato 26 agosto a Finalmarina, il secondo domenica 27 agosto sul lungomare di Finalmarina

Lungomare Finalmarina

Finale Ligure. Doppio appuntamento domani e domenica con la rassegna “Un libro per l’estate” a Finale Ligure. Si comincia domani, alle 21, in piazza San Giovanni a Finalmarina con Francesco Merlo che presenta “Sillabario Dei Malintesi. Storia Sentimentale D’italia In Poche Parole” Marsilio Editori con Caterina Malavenda. L’evento è a cura della Libreria Centofiori, con il patrocinio dell’Unione dei Comuni del Finalese, e ad ingresso libero.

Ci sono parole come “rottamare”, “torni a bordo, cazzo!”, “comunismo”, “lucciole” e “musulmano”, che in un certo momento storico sono state al centro di tutto, “capitali” della vita italiana. L’Italia e il suo linguaggio sono i principali protagonisti della militanza di Francesco Merlo nel giornalismo, un mestiere “che si sta irrimediabilmente guastando”.

“Ho cominciato giovanissimo a raccontare il progetto politico delle convergenze parallele e ora sto qui a raccontare il progetto politico del vaffa”, scrive di sé l’autore che prova a comporre la storia d’Italia dal dopoguerra a oggi associando parole invece di date e luoghi. Così la parola “terrone” esplora il Sud e si combina con “Unità”, “briganti”, “emozioni”. “Casa” spiega il paesaggio e il potere,”tangente” la corruzione, “referendum” illumina la monarchia, l’aborto, il divorzio… e il “sì ma anche no2. Questo libro non insegue i significati e le etimologie, e non è una difesa purista della lingua. È una narrazione di parole che decifrano Milano e Roma, il delitto Moro, la fine della Dc, lo stile Agnelli e la musica di Morricone. E sono parole i caratteri di un popolo: furbizia, doppiezza, trasformismo, peccato. E poi, nel paese delle parolacce e del chiasso, c’è il silenzio di quegli italiani che non sprecano parole. Questo sillabario propone un metodo e, alla fine, scopre che le parole non somigliano alle cose che nominano, e che dunque la storia d’Italia è una storia di malintesi.

Francesco Merlo, Nato a Catania, si è iscritto all’Ordine dei giornalisti il 20 marzo 1980. Ha scritto il primo articolo per Pippo Fava, poi ha lavorato per l’Ora, La Sicilia, i settimanali Il Mondo e la Domenica del Corriere e, per 19 anni, al Corriere della Sera. Dall’ottobre 2003 è editorialista per il quotidiano La Repubblica. Caterina Malavenda, Avvocato cassazionista, penalista e giornalista pubblicista, si occupa prevalentemente di problematiche giuridiche connesse alla professione giornalistica. Assiste da anni il “Corriere della Sera”, “Il Sole 24 Ore”, “Panorama”, “Rai”, “Sky Italia già Telepiù”, oltre a testate di minore tiratura, in processi penali.

Domenica 27 agosto invece in piazzale Buraggi, Lungomare di Finalmarina ore 21.00, Armando Massarenti presenta Metti L’amore Sopra Ogni Cosa. Una Filosofia Per Stare Bene Con Gli Altri. Mondadori ed. Conduce Chiara Pasetti. A cura della Libreria Centofiori, con il Patrocinio Ddll’unione dei Comuni Del Finalese. Ingresso Libero. Ama veramente chi è capace di non amare troppo. Questo ci insegna la filosofia: pur sapendo bene che l’amore “è sopra ogni cosa” ed è persino alle radici della filosofia stessa. Grazie all’Eros povero e scalzo impersonato dal più grande e atipico dei maestri, Socrate, la filosofia ci insegna ad amare, ma non troppo. Ovvero, ci invita ad amare, e in definitiva a vivere, facendo un buon uso delle nostre passioni e dei nostri piaceri senza lasciarci trascinare dagli eccessi dell’innamoramento, una delle poche follie che godono di un’ampia legittimazione sociale. Per far questo, e per vivere bene, abbiamo bisogno di un’etica che dell’amore ci faccia evitare i fanatismi e i picchi totalizzanti di entusiasmo. L’amore, ha scritto Ovidio, è come andare “per la prima volta soldato in una terra sconosciuta”, ma a ben vedere ciò è vero per tutta la nostra vita morale e per i dilemmi che quotidianamente ci pone il nostro rapporto con gli altri che, proprio come l’amore, diceva Sartre, può trasformarsi in un inferno. Armando Massarenti, attingendo alla sapienza classica e moderna – da Platone a Ovidio, da Wittgenstein a Iris Murdoch – ma anche a spunti provenienti dalle neuroscienze, coniuga filosofia, logica ed epistemologia al fine di proporre al lettore una bussola per orientarsi in quella terra sconosciuta. Una filosofia pratica in grado di regalarci un bene prezioso: la possibilità concreta di stare bene con gli altri.

Armando Massarenti è il responsabile del supplemento culturale «Il Sole 24 Ore – Domenica». Laureato in filosofia della scienza, per Mondadori Università dirige la collana «Scienza e filosofia». Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: Istruzioni per rendersi felici (Guanda 2014), La buona logica. Imparare a pensare (con Paolo Legrenzi, Raffaello Cortina 2015) e 20 lezioni d’amore (utet 2016). Con Il lancio del nano(Guanda 2006), nel 2007 ha vinto il Premio Filosofico Castiglioncello.