Disaccordi

Depenalizzazione reato di stalking, Pastorino (Rete a Sinistra): “Così l’Italia ripiomba in una barbarie giuridica”

"La dice lunga sulla qualità dei nostri governanti"

gianni pastorino slc cgil

Regione. “Oggi entra in vigore la riforma del processo penale con la modifica dell’articolo 162 ter, che introduce l’estinzione del reato nelle fattispecie soggette a remissione della querela per stalking. La realtà è inequivocabile: mentre tutti i giorni assistiamo a continui episodi di stalking il nostro Governo si permette di introdurre un risarcimento economico alla vittima nei casi di reato senza aggravante”. Lo dichiara il consigliere regionale di Rete a Sinistra – LiberaMente Liguria Gianni Pastorino, commentando la depenalizzazione del reato di stalking.

“Ancor più grave, tutto questo avviene se il giudice è d’accordo nonostante il parere avverso della vittima – continua – Secondo i dati Istat una donna su cinque in Italia ha subito stalking. Ma per il nostro Governo l’opinione della vittima non sarà più vincolante, perché tutto il potere decisionale sul risarcimento spetta alla magistratura. Ancora più imbarazzante il fatto che uno stalker che oggi compie un crimine contro una persona, e domani contro un’altra, risulterà sempre incensurato. Riparte dal via sempre pulito, perché grazie a questa riforma può “comprare” l’estinzione del reato. Se è vero che una società viene valutata dalla chiarezza delle sue norme giuridiche, allora è evidente che l’Italia del 2017 è sotto il segno della barbarie”.

“Tutto questo è stato considerato da ministro Orlando e dal sottosegretario Boschi come una svista, il che la dice lunga sulla capacità di elaborazione giuridica del nostro sistema e sulla qualità dei nostri governanti. Peraltro il termine ‘svista’ è rivelatore, perché racchiude in sé la volontà di scaricare totalmente le proprie responsabilità”, conclude il consigliere regionale.