Savona. “Nell’ultima riunione del consiglio comunale del 31 luglio il presidente Renato Giusto e il sindaco Ilaria Caprioglio, in risposta all’interpellanza sul caso del clochard Bruno Vescio, dopo aver fatto strumentali e non congrue dichiarazioni e persino avvertimenti sul rispetto della privacy e dei cosiddetti dati sensibili, hanno teso a ridimensionare il caso all’ordine del giorno e espresso valutazioni sostanzialmente errate, inattendibili e infondate”. A dirlo sono Simona Saccone, consigliera comunale e responsabile regionale delle Politiche Sociali UGL e Bruno Spagnoletti, responsabile regionale En Marche Liguria.
“Queste valutazioni sono basate esclusivamente su informazioni datate e fuorvianti tratte dagli uffici comunali o da qualche Assistente Sociale non proprio informata dei fatti – proseguono – Dispiace dirlo ma forse sarebbe meglio per il presidente del consiglio e il sindaco, più che preoccuparsi della socializzazione dei dati sensibili dell’invisibile Bruno Vescio, di occuparsi della condizione disumana, alienante, pietosa e intollerabile in cui è costretto a vivere una persona italiana e regolarmente residente nel comune di Savona”.
“Nell’ultimo periodo, la condizione materiale di vita ai margini di Bruno si è ulteriormente aggravata, dopo l’avvenuta chiusura del dormitorio della Caritas: una nuova criticità che costringe Bruno Vescio a dormire fuori all’aperto da qualche settimana”, affermano i due esponenti politici.
“La situazione di Bruno sarà anche nota ‘ai servizi sociali che lo avrebbero in carico’, come ha affermato il sindaco, ma resta il consuntivo che nulla è stato fatto per alleviare la situazione di disagio materiale dell’uomo né in termini d’intervento possibile su Arte o sul patrimonio abitativo comunale per trovare una situazione alloggiativa appena umana e meno precaria del cielo stellato o del dormitorio né per una risposta dei servizi sociali sulle esigenze minime vitali di Bruno”, dichiarano ancora Saccone e Spagnoletti.
“Vanno ringraziate invece le Opere Sociali e il presidente De Filippi per aver compreso, dopo l’incontro sindacale del 29 luglio, la complessità del caso, sospeso lo sfratto e assunto l’impegno a trovare soluzioni alternative e congrue anche per la sicurezza di Bruno e dei suoi tre cani, impegni che stanno andando a buon termine”, concludono Saccone e Spagnoletti.