Tovo San Giacomo. Una cena per conoscere meglio i ragazzi, tutti richiedenti asilo, che da un mese sono ospiti del centro di accoglienza di Tovo San Giacomo. E’ quella che è stata organizzata ieri sera dall’Associazione “Insieme Val Maremola” e dalla Coop Il Faggio e che ha visto la partecipazione dell’Amministrazione tovese oltre ai rappresentanti della Proloco, del Gruppo Scout, dei parroci del territorio e, ovviamente, di alcuni cittadini.
Sono stati proprio i ragazzi richiedenti asilo a cucinare i piatti tipici della propria terra per tutte le persone che hanno partecipato a questa serata. Un momento d’incontro davvero speciale e con attimi di intensa emozione e commozione, quando tre ragazzi: Sylla, Adama e Komlan, provenienti rispettivamente dalla Costa d’Avorio, Senegal e Benin, hanno raccontato la storia del proprio viaggio, le sofferenze ed i soprusi che hanno vissuto durante mesi ed in alcuni casi anni, di pellegrinaggio, la prigionia da parte dei “mercanti di uomini” e le torture che subiscono coloro che fuggono da guerre, fame e carestia.
“Conoscersi reciprocamente è stato lo spirito di questa serata – ha affermato il Sindaco di Tovo San Giacomo, Alessandro Oddo, parlando alle tante persone presenti in sala -. Perché questa è la base da cui si deve partire quando si devono affrontare delle scelte, anche difficili con l’obbiettivo di capire e conoscere, per superare tutti assieme le comprensibili diffidenze iniziali”.
Un segnale importante è stato quello della presenza di tutta l’amministrazione comunale e della minoranza consigliare, a rappresentare l’impegno dell’intera comunità tovese nella ricerca di un dialogo con questi ragazzi, che a 20/30 anni hanno vissuto esperienze di vita che nessun genitore augurerebbe mai al proprio figlio.
Carlotta Rainisio, a nome di tutti i volontari dell’associazione “Insieme Val Maremola” ha tenuto a sottolineare “l’importanza dell’integrazione e della costruzione di connessioni fra le persone, rappresentata nella metafora di un filo che passando di mano in mano tra le persone sistemate in cerchio costruisce una rete di sostegno e di speranza per un futuro di solidarietà, uguaglianza e rispetto”.
Un messaggio forte, di cui la Cooperativa il Faggio cerca ogni giorno di farsi promotrice, attraverso il lavoro dei propri mediatori e che si in carna perfettamente nel cuore, negli occhi e nell’impegno, di chi, come Abdoul Lahat Seye detto “Lad” ha lavorato sul progetto di Tovo San Giacomo fin dall’inizio sul piano organizzativo, progettuale e culturale.
“Doverosi ringraziamenti vanno anche al presidente della Pro Loco tovese, Renato Gotti per la Sua disponibilità, al Gruppo Scout della Val Maremola, che promuove la cultura del rispetto e dell’integrazione fra i ragazzi attraverso numerose attività d’incontro e socializzazione e ai due parroci della vallata, Don Alessio e Don Ludovico, che hanno fin da subito aiutato e supportato la comunità Tovese nel segno della fratellanza e dell’amicizia fra le culture” dicono da Insieme Val Maremola e dalla Cooperativa Sociale Il Faggio.
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