The end?

Savona, i pini di corso Tardy e Benech dovranno essere abbattuti: “Troppo rischioso mantenerli, dovremmo chiudere la strada”

Due alberi su tre non hanno retto alle prove di trazione, i tecnici: “Il caso Albenga una lezione per tutti, qui si rischia una strage"

pini corso tardy benech

Savona. “Le prove purtroppo non hanno dato risultati confortanti, confermando invece i problemi che temevamo. Se non interveniamo al più presto potremmo essere costretti a chiudere l’intera strada”. Non arrivano buone notizie dalle prove di trazione dei pini di corso Tardy e Benech, che dovranno essere abbattuti: a rivelarlo è Pietro Santi, assessore all’Ambiente del Comune di Savona.

I risultati sono stati presentati questa mattina in Comune, nel corso di una conferenza stampa alla presenza del sindaco Ilaria Caprioglio. “L’amministrazione non ha alcuna intenzione di eliminare gli alberi – ha ribadito il primo cittadino – anzi nel nostro programma c’era un impegno specifico in questo senso, quello di piantare una essenza per ogni bambino nato durante l’anno. Siamo amici del verde e degli alberi, ma devono essere sani e in ogni caso non devono rappresentare un rischio per le persone. Abbiamo cercato in ogni modo di capire se quei pini rappresentano o meno un pericolo, se si possono salvare o se ha senso sostituirli con altri alberi, magari anche più adatti al contesto”.

“Su questo argomento abbiamo sempre avuto una linea di massima trasparenza – sostiene Santi – abbiamo fatto dei sopralluoghi con i tecnici comunali ed un agronomo del WWF, e posso dire in estrema tranquillità che sono stati fatti tutti i passi necessari. Ho diverse relazioni della polizia municipale in cui ci invita a prendere una decisione nel più breve tempo possibile: non si può lasciare in questo stato una delle arterie principali della città, che collega l’autostrada al porto e per questo è molto frequentata dai mezzi pesanti. Un tratto è già transennato a causa delle radici che hanno demolito l’asfalto. L’area dei parcheggi ed il controviale sono già in condizioni critiche, e nei prossimi mesi saremo costretti a chiuderle; e se non interveniamo in qualche modo presto potremmo essere costretti a chiudere tutto corso Tardy e Benech”.

“Prima di prendere qualsiasi decisione, che comporta anche dei costi per le casse comunali, ho voluto delle prove di trazione – spiega quindi Santi – purtroppo hanno dato degli esiti molto chiari”. Ad illustrarli materialmente sono stati l’ingegner Marco Delfino e l’agronomo Danilo Pollero: “Siamo chiamati a trovare soluzioni che consentano di sistemare il piano viario cercando di non interessare gli alberi; ma è evidente, e l’esperienza ce lo conferma, che non è possibile sistemare i problemi senza andare a toccare gli alberi. Le prove di trazione erano mirate a verificare se l’instabilità mostrata dall’analisi fatta su tutti i 59 alberi era confermata: i test hanno dimostrato che gli alberi non sono in condizioni di stabilità tali da poterli mantenere in maniera tranquilla. Gli alberi si reggono l’un l’altro ed, in qualche caso, c’è rischio di caduta”.

Il test prevedeva un lieve scavo intorno alle piante, dai 16 ai 22 cm, quello necessario a livellare la sede stradale. Le piante sono classificate dalla normativa in cinque classi in base alla “propensione al cedimento”: su tre alberi “testati”, due sono finiti nella classe D, quella più critica nella quale la solidità della pianta è ritenuta “esaurita”, e per questo dovranno obbligatoriamente essere tagliati a breve. Una di queste apparteneva ai 13 alberi già “catalogati” in precedenza nella categoria immediatamente inferiore, che obbliga comunque a prevederne l’abbattimento nel prossimo futuro; l’altro invece era (come tutti gli altri 46) nella classe C, che costringe comunque ad un monitoraggio continuo. Il test ha dato i peggiori risultati possibili in 2 alberi su 3 sottoposti al test, il che fa pensare che anche per molti altri emergerebbero gli stessi problemi. “Non è tecnicamente possibile mantenere quelle piante in uno stato di sicurezza – conclude categorico l’agronomo – per questo il progetto prevede quindi la sostituzione dei pini con altre essenze”.

L’abbattimento, insomma, sembra ormai certo. L’unico che almeno a parole non sembra arrendersi è Santi: “Io farò di tutto fino all’ultimo per salvare quelle piante – afferma – ma la sicurezza è un bene che non può assolutamente essere messo in discussione. In ogni caso, una volta presa eventualmente la drastica decisione, predisporremo con gli uffici un progetto adeguato per intervenire in maniera radicale sulla via”.

Pino crolla in strada ad Albenga

Anche perché quanto accaduto ad Albenga, con l’albero caduto in Einaudi (leggi l’articolo), è lì a testimoniare a tutti il rischio che si corre. “Quello che è successo ad Albenga dovrebbe costituire per tutti una lezione – conclude Pollero – in corso Tardy e Benech passa il traffico pesante, ci sono un edificio scolastico e l’unico palazzetto dello sport della città: se un episodio simile si fosse verificato lì alla stessa ora, probabilmente ci saremmo trovati davanti una strage”.