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Profughi a Tovo, gli abitanti: “Nessun razzismo, solo preoccupazione: la palazzina è fatiscente e pericolante”

"Lo stato dell'edificio potrebbe causare disordine pubblico, condizioni igenico sanitarie precarie e pericolo per l'incolumità delle persone”

Tunisini e profughi a Savona

Tovo San Giacomo. “La reazione dei cittadini è stata definita xenofoba e razzista, ma in realtà noi riteniamo che accogliere 15 migranti in una palazzina fatiscente e pericolante potrebbe causare disordine pubblico, condizioni igienico-sanitarie precarie e pericolo per l’incolumità delle stesse persone”.

A dirlo sono alcuni dei cittadini che ieri sera hanno partecipato all’incontro tra l’amministrazione comunale di Tovo San Giacomo guidata dal sindaco Alessandro Oddo ed i residenti di via Giorni Santarò, dove nei prossimi giorni “aprirà i battenti” un Centro di Accoglienza Straordinario in cui troveranno spazio diversi richiedenti asilo.

Una riunione che, spiegano i residenti, qualcuno voleva restasse segreta: “I cittadini non sono stati invitati formalmente. Hanno saputo dell’incontro grazie al passaparola tra vicini. Il sindaco e i consiglieri volevano tener nascosta la cosa: addirittura un consigliere comunale ha invitato a non diffondere la notizia”.

Nonostante questa presunta “omertà” da parte dell’amministrazione i cittadini sono ugualmente venuti a conoscenza dell’incontro. Al quale hanno partecipato in massa manifestando le loro perplessità e preoccupazione: “I cittadini hanno lamentato la cattiva gestione ma soprattutto la comunicazione tardiva della notizia da parte delle istituzioni, che erano a conoscenza dei fatti da almeno tre mesi”.

“La reazione (irruenta ma giustificata) è stata definita xenofoba e razzista da parte delle associazioni presenti, ma in realtà i cittadini di via Giorni non possono essere definiti tali. Nessuno ha detto di non voler assolutamente accogliere i migranti, ma riteniamo che collocare 15 persone all’interno di una palazzina fatiscente e pericolante (oggetto di un’ordinanza di inagibilità datata maggio 2016) potrebbe essere causa di disordine pubblico, condizioni igenico sanitarie precarie e addirittura pericolo per l’incolumità delle persone”.

Continuano i tovesi: “E’ convinzione di molti che la gestione da parte delle associazioni assegnatarie del bando possa non risultare adeguata alla situazione e ciò è rafforzato dai continui ‘forse’ anteposti alle poche risposte date ai molteplici quesiti fatti dai cittadini partecipanti”.

“Noi tutti speriamo che le nostre paure risultino infondate e che si possa instaurare un percorso di integrazione con i richiedenti asilo. Noi tutti auspichiamo che le istituzioni in generale e a maggior ragione il nostro sindaco ascoltino e capiscano i nostri disagi”.

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