Loano. Sono ancora in corso, da parte della capitaneria di porto di Savona e Loano, della procura della Repubblica e di Arpal, le indagini per accertare l’origine delle “spugne bianche” che negli ultimi giorni si sono depositate sul litorale compreso tra Finale Ligure e Loano.
Il materiale è stato notato inizialmente al largo, dove si presentava in piccole chiazze di agglomerati biancastri dalla consistenza gelatinosa. Una volta arrivati sulla spiaggia ed asciugatisi al sole, le “spugne” hanno assunto una consistenza più compatta e hanno cominciato a sprigionare un forte odore di idrocarburo o petrolio.
Non appena hanno notato la presenza di queste sostanze sulle spiagge, diversi gestori di stabilimenti balneari hanno immediatamente allertato la guardia costiera. Tra giovedì e ancora oggi tre mezzi navali ed un elicottero delle capitanerie di porto di Savona e Loano insieme con un mezzo della Castalia (la società a cui si appoggia il ministero per quanto riguarda l’inquinamento delle acque marine) hanno effettuato diversi controlli per cercare di risalire all’origine del fenomeno. Inizialmente, si temeva che questi “spiaggiamenti” potessero anticipare l’arrivo di una grande chiazza di inquinamento in avvicinamento dal largo. Ogni accertamento in questo senso ha dato (per fortuna) esito negativo.
Dopo il picco di giovedì e venerdì, oggi la quantità di materiale riversatasi sulle spiagge del litorale tra Finale e Loano si è praticamente azzerata e perciò il fenomeno pare essersi esaurito. Nel frattempo, Arpal ha prelevato e sottoposto ad analisi un campione di materiale. Visto il forte odore di idrocarburo, è quasi certo che non si tratti di un fenomeno naturale ma di un fenomeno antropico, cioè dovuto all’attività umana. I risultati delle analisi arriveranno nei prossimi giorni.

Una delle ipotesi è che possa trattarsi di materiale proveniente da una grande imbarcazione, come ad esempio alcuni “rimasugli” delle acque di sentina lavate e scaricate in mare aperto. L’operazione è del tutto illegale ed anche per questo motivo capitaneria di porto e procura stanno portando avanti le indagini per cercare di individuare gli eventuali responsabili. Nel frattempo, i gestori delle spiagge hanno già provveduto alla pulizia degli arenili.