Sentenza

Il Comune di Alassio vince la causa contro Aimeri, nessun importo dovuto alla società

Dopo una lunga querelle è stata rigettata la richiesta di pagamento avanzata dalla società

aimeri alassio

Alassio. Si è concluso con la sentenza di oggi emessa dal Tribunale di Savona il lungo contenzioso tra la società Aimeri e il Comune di Alassio per il servizio di raccolta rifiuti. Una querelle iniziata nel 2013 e che è finita nelle aule di Palazzo di Giustizia dopo che la stessa Aimeri ha citato in giudizio l’amministrazione comunale alassina per la cifra di oltre 2,6 mln di euro, che secondo la società erano dovuti per mancati pagamenti da parte dell’ente comunale in merito al servizio.

Il Tribunale di Savona ha respinto la richiesta della società e ha condannato la stessa al pagamento delle spese legali per la cifra di 11 mila euro, specificando la non fondatezza delle richieste di pagamento avanzate nella causa civile. Il contenzioso è finito anche al vaglio del Tar ligure e per questo il legale del Comune, l’avvocato Simone Contri, aveva sollevato un difetto di giurisdizione.

Tuttavia, nella sentenza emessa dal Tribunale savonese è stata riscontrata l’inammissibilità dei crediti richiesti anche in relazione a variazioni di contratto e prezzi stabiliti in sede di appalto e successive proroghe: sono state accolte in toto le istanze e le memorie difensive presentate dal Comune, suffragate dal dibattimento processuale.

La società Aimeri Ambiente, del gruppo Biancamano di Milano e quotata in borsa, in passato gestiva diversi appalti nel savonese per la raccolta, lo spazzamento e il conferimento dei rifiuti in discarica e all’epoca della vertenza aperta con l’amministrazione alassina doveva fronteggiare altri contenziosi aperti con altri comuni della provincia.

In passato lo stesso Comune alassino era stato costretto a sopperire a dei pagamenti da parte di Aimeri per i conferimenti in discarica e non erano mancate aspre polemiche, come ricorda lo stesso sindaco di Alassio, Enzo Canepa, soddisfatto per l’esito processuale e per la sentenza che ha dato ragione al Comune: “Avevano sanzionato la ditta Aimeri e la situazione sulla raccolta dei rifiuti era diventata insostenibile, anche in relazione ai mancati servizi minimi che la società non garantiva come stabilito dall’appalto. Il pronunciamento del Tribunale dimostra la bontà delle nostre azioni e che l’amministrazione alassina si è comportata correttamente, non pagando nessun importo ad una società che ormai non svolgeva più il servizio”.

Poi la stoccata finale: “Mi pare che da allora, con un disservizio perpetrato nel tempo, ad oggi le cose ad Alassio siano cambiate e di parecchio sul fronte del servizio di raccolta rifiuti, della differenziata e in generale della pulizia della nostra cittadina” conclude il primo cittadino alassino.