Genova. Una risposta, forse rilasciata senza troppa riflessione da chi gestisce la pagina social del governatore della Liguria Giovanni Toti, a un commentatore che senza mezzi termini parla di “bestie straniere” da rimpatriare. “Quando rimpatriamo quelle beste straniere?” chiede il commentatore. E Toti risponde, senza fare una piega rispetto ai toni usati dal commentatore: “Appena andiamo al Governo. Purtroppo la Regione non può far nulla in questo campo, dipende tutto dal ministero degli interni a Roma”.
Il commento si trova all’interno di un post fatto dal governatore sulla situazione in centro storico a Genova. E’ evidente che non è Toti (o chi gestisce per lui i social) a usare quell’espressione passibile di denuncia, ma non aver preso le distanze da quell’affermazione, ha fatto infuriare la polemica sui social.
“Uno scambio di battute da pelle d’oca – dice in una nota la capogruppo del Pd Raffaella Paita – che dimostra come le dita, spesso, siano più veloci del cervello e tradiscano la vera natura di chi scrive. Così Toti ha dimostrato la sua doppiezza: sabato era a omaggiare il Papa che parlava di accoglienza e lunedì se n’è venuto fuori con questo bel messaggio cristiano messo nero su bianco su Internet. Parole disumane e indegne di un rappresentante delle istituzioni, per le quali il presidente della Regione Liguria dovrebbe chiedere immediatamente scusa. I candidati a sindaco per il centrodestra Bucci e Peracchini prenderanno le distanze?” si chiede Paita.
“Confermando ancora una volta che il dito è più veloce del cervello Toti ha rimosso dalla sua pagina Facebook la risposta al commento sulle ‘bestie straniere’ che sta giustamente indignando molte persone. Ma non è così facile caro presidente, abbiamo gli screenshot di quel dialogo vergognoso, quindi è inutile che lo elimini. Invece di nascondersi Toti dovrebbe chiedere scusa per quella frase indegna” conclude Paita.
Per il presidente di Arci Genova Walter Massa Toti dovrebbe dimettersi: “Questo è il pensiero del presidente della Regione Liguria. Dai le dimissioni e torna a Roma. I razzisti devono stare fuori dalle Istituzioni. #Totidimettiti” scrive su facebook.
“Inaccettabile e profondamente irrispettoso non solo delle persone e di coloro che, suo malgrado, rappresenta, ma anche dei suoi doveri istituzionali – dice l’assessore uscente alla Legalità e ai Diritti di Tursi Elena Fiorini – inaccettabile un rappresentante delle istituzioni che non fa un plissé di fronte a chi chiama ‘bestie’ il 10% della popolazione (ricordo che a Genova 1 bambino su 4 ha un genitore straniero), e quasi si scusa per non poterli rimpatriare subito (ma appena sarà al governo, lo farà). di fronte al razzista che glielo chiede. E sabato era a farsi fotografare con il Papa”.
Ma i commenti si stanno moltiplicando minuto dopo minuto. “Il dialogo tra un sostenitore e il presidente Toti, se confermato, rappresenterebbe un fatto sconcertante e di gravità inaudita. Che il presidente della Regione non contesti immediatamente al suo interlocutore la definizione ‘bestie straniere’ è un fatto politico agghiacciante, che merita una rigorosa censura – dichiara il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino – Come giustifica Toti di essere stato accanto a papa Francesco in questi giorni per poi avvallare un discorso del genere? Sarebbe questo il presupposto che ha ispirato la legge sull’edilizia popolare, approvata ieri dal centrodestra?”.
“Toti a questa indecenza sembrerebbe pure rispondere non con una censura, bensì con una promessa da campagna elettorale per le prossime politiche: ‘appena andiamo al governo’ – gli fa eco il consigliere Francesco Battistini, dello stesso gruppo consiliare – Questo fatto, se fosse confermato, sarebbe gravissimo. Altro che crocefisso in aula e valori cristiani che tanto dice di voler difendere, ma che evidentemente non sa neppure dove stiano di casa Sabato a pregare sotto il palco del Papa e oggi ad avallare quanto di più becero e razzista possa esistere. Le scuse di Toti non ci interessano: vogliamo da lui una ferma condanna”.
“Il gaffeur seriale Toti ne ha combinata un’altra delle sue. Ma questa volta purtroppo non c’è niente da ridere. Anzi, il dialogo surreale comparso due giorni fa sulla sua pagina Facebook svela la vera visione xenofoba e retriva che il presidente della Regione ha degli stranieri e, in generale, dell’immigrazione. Evidentemente non ha compreso bene la straordinaria lezione sull’umanità, sull’apertura e sull’integrazione di Papa Francesco, che pure omaggiava in prima fila a Genova sabato scorso. È il cristianesimo a targhe alterne di Toti, a seconda della convenienza politica e degli interessi elettorali. Chieda scusa!” rincara il Movimento 5 Stelle.
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