Liguria. “Ogni passo che la Regione Liguria fa oltre i suoi confini è un passo avanti sulla strada dello sviluppo del nostro territorio. Il rinnovo della sede della Regione Liguria a Bruxelles non rappresenta una spesa aggiuntiva perché noi già eravamo qui, abbiamo cercato di razionalizzare le risorse”.
“Venire a stare nello stesso stabile del Piemonte è stata una scelta non solo fisica e logistica, ma anche di politica amministrativa che va nella direzione di una collaborazione stretta con i nostri vicini, oltre al Piemonte, la Lombardia e la Valle d’Aosta, cioè quel sistema Nord Ovest che è la locomotiva dello sviluppo, e di un utilizzo più razionale delle risorse che Bruxelles mette a disposizione e che non sono infinite”.
“Questa sede – ha continuato il Governatore – servirà non solo a fluidificare i rapporti dei nostri uffici con i fondi strutturali europei, ma anche a creare ulteriori opportunità legate a macroregioni alpine, a PACA, Francia, a tutto ciò che ci serve in un’area che è l’unica in Europa attraversata da due corridoi strategici, Genova-Rotterdam e quello che collegherà Lione a Torino e che fa parte dell’asse Lisbona – Kiev. Nel nostro territorio passa una croce di infrastrutture molto importante, forse unica in Europa: la Liguria è una delle principali piattaforme logistiche europee, con i suoi porti e il suo scalo aeroportuale, attaccata a una delle aree produttive e di consumo più importanti a livello continentale. Un fattore che dobbiamo fare valere in Europa, insieme alla vocazione tecnologica di ricerca e sviluppo che abbiamo cercato di spingere in questi mesi con il progetto Erzelli, già esistente, ma anche allargandolo alle aree industriali limitrofe”.
“Questa sede condivisa con Piemonte – ha ribadito Toti – è frutto di una scelta non ideologica, ma assolutamente strumentale, vuole essere un’operazione strutturale e di efficientamento amministrativo che verrà inserita sotto l’assessorato allo sviluppo economico, come è normale che sia. Abbiamo voluto dimostrare un approccio concreto alle nostre politiche europee: al suo interno ci sarà uno staff fisso e vi ruoteranno tutti gli assessori, mi auguro che sia la sede delle imprese, pronte a venire per occuparsi di progetti che passano dalla regione ma che non devono essere sempre necessariamente mediati dalla regione. Il privato ha anche canali suoi per lavorare con Bruxelles e io spero che qui si possa creare un ‘genius loci’, una piccola ‘casa famiglia’ che dia supporto anche alle imprese e ai provati”.
“A questo punto – ha concluso Toti – spetta a tutti noi, ma anche al sistema camerale, delle imprese, delle confederazioni, alle nostre società, a Liguria International che è qua rappresentata, mettere insieme un sistema che la renda operativa e utile”.
Critiche sono arrivate dal gruppo Pd in Regione: “Oggi Toti ha inaugurato in grande stile la nuova sede della Regione Liguria a Bruxelles, attingendo alla solita retorica secondo la quale tutto ciò che c’era prima di lui non funzionava. E così ci sentiamo in dovere di fare un po’ di chiarezza sulla questione, in attesa che la maggioranza risponda alle domande precise che abbiamo posti anche di recente su questo nuovo ufficio. Abbiamo deciso di fare tutto ciò per amore della verità e anche per dare il giusto merito a chi, in questi anni, ha lavorato affinché la Liguria avesse un rapporto proficuo e costante dell’Europa, ma è stato messo da parte pur avendo portato a casa ottimi risultati”.
“Ma andiamo con ordine. Prima di tutto oggi non c’è stata un’apertura della sede della Regione a Bruxelles, ma si è sancito il suo trasferimento da Rue Alsace Lorraine 44 – dove l’ufficio si era installato nel 2012 a seguito della vendita del precedente domicilio in Rue du Luxembourg acquistato dalla Giunta Biasotti – a Rue du Trône. Il trasferimento del 2012 aveva portato a un abbattimento dei costi del 70%, visto che la sede costava 750 euro al mese di affitto per 75 metri quadrati. Quanto costi, invece, l’ufficio inaugurato oggi da Toti non è ancora dato saperlo. Quel che è certo è che il personale che dal 2000 lavorava a Bruxelles per conto della Regione e che aveva iniziato la sua collaborazione con l’ente quando era presidente Sandro Biasotti ed era stato confermato anche dalla Giunta Burlando in virtù dell’ottimo lavoro svolto, oggi non c’è più”.
“In 15 anni di lavoro la sede ligure di Bruxelles può vantare 60 progetti europei approvati per un totale di 200 milioni di finanziamenti alla Liguria, 3 cicli di negoziazioni dei fondi strutturali, 2 Fondi di solidarietà per le alluvioni, 10 visite di Commissari in Liguria, il Dop del Basilico e l’IGP della Focaccia al Formaggio. Nonostante questo curriculum, un anno fa, la Giunta Toti ha deciso di non prolungare il contratto a quel team di lavoro, preferendo lanciare una fornitura di servizi dello stesso importo per selezionare uno studio legale predefinito. Della questione se n’è occupata anche la stampa, evidenziando qualche anomalia. Sulla vicenda – ancora recentemente – il Pd ha chiesto chiarimenti, senza però ricevere alcuna risposta. Oggi, giorno dell’inaugurazione di questa nuova sede, siamo nuovamente a chiedere alla Giunta Toti di dissipare ogni dubbio e di spiegarci per filo e per segno le ragioni di queste scelte, al momento piuttosto oscure”.