Troppo piccolo?

Savona, i Verdi: “Biblioteca a Santa Chiara? Ok ma da sola, non con gli uffici e l’auditorium”

Secondo il portavoce Danilo Bruno il palazzo non sarebbe sufficiente ad ospitare tutto ciò che il progetto prevede

palazzo santa chiara

Savona. “La Biblioteca Civica a Palazzo Santa Chiara? Sì, purché vi stia da sola, altrimenti i locali sarebbero assolutamente insufficienti”. A sostenerlo è Danilo Bruno, portavoce dei Verdi savonesi, commentando il progetto di riqualificazione di Palazzo Santa Chiara.

“Caprioglio, sempre pronta a informarci sulle ‘magnifiche sorti e progressive’ (parafrasando Leopardi) che attendono Savona, ci ha avvisato che lì andranno a breve, grazie anche alla collaborazione regionale, la biblioteca civica, uffici comunali e un auditorium – ricorda Bruno – Poi ha concluso che esiste già una trattativa avviata con il Demanio statale, anche se non abbiamo ben capito a quale scopo: forse per ottenere un rinvio dei termini per l’utilizzo dell’edificio? Infine ci ha informato che esiste già uno studio di fattibilità elaborato da IPS”.

“Confessiamo che, conoscendo l’attuale giunta comunale, avremmo pensato all’inserimento di qualche struttura abitativa, di un ristorante, di spazi commerciali, di una spa – ironizza il portavoce dei Verdi – insomma di tutto ciò che può portare alla progressiva privatizzazione degli spazi pubblici. Pare che non sia così ma allora poniamo una questione già emersa a suo tempo con la precedente giunta ovvero: la Biblioteca Civica potrebbe sicuramente stare nel Palazzo ma purché vi stia da sola altrimenti essi sarebbero assolutamente insufficienti”.

“Abbiamo volutamente usato il condizionale ma, se la notizia emersa già lo scorso anno fosse confermata, vorremmo capire cosa verrebbe in centro e quali linee si vogliano seguire nella gestione di un fondamentale polo culturale cittadino come la biblioteca – insiste Bruno – Se aggiungiamo che questa giunta ha tagliato in modo pesantissimo la spesa sociale e culturale (solo il 70% in meno per la biblioteca!) vorremmo capire se intenda realizzare un polo culturale o se voglia fare l’ennesima operazione di ‘maquillage’ neppure tanto sicura poiché si rischia che manchino tutti i fondi necessari”.