Stile savonese

Intervista a Marco Ostorero: “Ecco perché praticare Biodanza migliora la qualità della vita”

"Stile Savonese" è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, curata da Maria Gramaglia

Stile savonese Biodanza

“Stile Savonese” è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia. Ogni settimana una passeggiata tra le vetrine dei negozi della nostra provincia, a caccia di novità: un “viaggio” tra le tendenze savonesi a livello di moda, bellezza o arredamento, ma anche tra proposte come gite, corsi o spettacoli a teatro.

Entro in una sala caratterizzata da un grande tendone variopinto di sete indiane, con una musica lieve e dove si cammina solo a piedi scalzi.
È un ambiente che sa di calma e di pace ed istintivamente mi metto a parlare con voce tenue, per non disturbare, anche se siamo soli.
Incontro Marco Ostorero ad Albenga, nella sede di Yoga del Cuore A.s.d..
Marco è un facilitatore di Biodanza, specializzato anche in counseling e counseling di coppia, come sua moglie Alana Battistel. Lavorano in grande sintonia, sempre insieme, “perché uno dei due punta ad individuare eventuali difficoltà emotive nelle persone del gruppo e, se succede, si stacca e lavora con la persona che ha bisogno di essere seguita personalmente, di essere accompagnata, contenuta”.
È una persona estremamente profonda, di quelle che non smetterei mai di ascoltare.
Per brevità, non potrò esporre tutto ciò che mi ha raccontato sulla Biodanza e sui suoi benefici, ma vorrei dare un’idea della sua potenza attraverso le bellissime parole di Marco.
Biodanza nasce nel 1965 grazie a Rolando Toro, psicologo e antropologo cileno. Durante la sua personale esperienza di terapeuta e studioso, capisce che alcune musiche hanno effetti positivi su persone affette da disturbi mentali, cambiando le loro reazioni. Allora inizia a proporre degli incontri settimanali per aiutare le persone in difficoltà grazie all’ascolto della musica, linguaggio universale, associato a movimenti naturali del corpo, non imposti e non codificati. Ognuno “vive” quella musica come gli viene più istintivo.

BIODANZA SI FONDA SU UN SISTEMA VALORIALE FORTE
Rispetta ogni forma vivente e aderisce alla non violenza e non discriminazione per una ricerca ed attuazione di pace, solidarietà e giustizia.

SE IMPARIAMO A RELAZIONARCI, NON C’E GUERRA

Cos’è la Biodanza?
È un sistema esperienziale che associa musica, movimento ed esercizi di incontro per sviluppare i potenziali umani di vitalità, creatività, affettività, sessualità e trascendenza.
Attraverso l’esperienza del corpo, dell’emozione e dell’incontro con il nostro prossimo, viene facilitata una sensibilizzazione profonda verso se stessi, verso l’umanità e verso il mondo che ci comprende. Biodanza ritiene che l’intelligenza affettiva sia basilare per lo sviluppo delle altre intelligenze.
È un nuovo modo di intendere l’intelligenza umana!
L’intelligenza umana non è costituita solo da quella logica-razionale, come si credeva un tempo. Recenti scoperte delle neuroscienze e le più innovative teorie della psicologia hanno definitivamente stabilito che, per arrivare ad uno sviluppo armonico e completo della personalità, va stimolato l’insieme delle diverse intelligenze: quella affettiva, inter-personale, intra-personale, cinestesica, musicale, ecologica ed esistenziale. Gli esercizi di Biodanza sono frutto di un attento studio e sono coordinati per stimolare l’insieme delle nostre intelligenze umane per uno sviluppo integrato e armonico della personalità.

BIODANZA PONE LA VITA AL CENTRO
Noi siamo antropocentrici, mettiamo l’uomo al centro. Anteponiamo la morale e giustifichiamo anche cose brutte, ma se metti la vita al centro, la rispetti.

CAMMINIAMO MANO NELLA MANO E GUARDARCI OGNI TANTO NEGLI OCCHI CI PORTA DENTRO UN’EMOZIONE
Biodanza migliora le relazioni, promuove una nuova sensibilità verso la vita, facilita la liberazione dei potenziali affettivi, libera la creatività al di fuori dei modelli e dei condizionamenti culturali e favorisce l’integrazione.
Marco, chi può fare Biodanza?
Tutti: uomini, donne, bambini. La regola principale è che ovviamente non si può praticare individualmente. Siamo nelle Istituzioni sanitarie e seguiamo anche programmi nelle aziende più moderne, dove la felicità del dipendente è considerata un elemento di misura dell’efficacia dell’organizzazione stessa, oltre ai parametri più classici. E poi siamo nelle istituzioni educative, con lo scopo di migliorare la qualità della vita all’interno del sistema scolastico. Proponiamo la Biodanza come educazione biocentrica finalizzata ad integrare l’apprendimento e la conoscenza cognitiva con i linguaggi del corpo e dell’emozione, per facilitare lo sviluppo interiore del bambino e dell’adolescente, con schemi metodologici specifici per le diverse fasce di età.
Quali sono nello specifico gli obiettivi dell’educazione biocentrica?
Sono tanti e tutti importanti, ne cito qualcuno: l’accettazione della diversità, ad esempio (di genere, interculturale, disabilità etc), aumento dell’autostima, trasformazione in espressione assertiva e creativa di tutte le emozioni che creano conflitto, disagio, paure, sviluppo della capacità di comunicare in modo sano all’interno del gruppo.
Quindi praticare Biodanza migliora la qualità della vita.
Assolutamente sì!

LA RICERCA DELLA FELICITA E UN DIRITTO DELLE PERSONE
Dichiarato dall’Assemblea generale delle Nazione Unite il 19 luglio 2011, esortando gli Stati a ricercare misure volte a integrare questo diritto nelle loro politiche pubbliche.

Potrete conoscere Marco e Alana in diversi eventi. Segnalo l’Osiglia Olistica, festival della spiritualità, dove condurranno laboratori di Biodanza il 15 e 16 luglio. Saranno presenti anche a Le serate della Luna Piena a Castelvecchio di Rocca Berbena nelle serate del 9 giugno, 9 luglio, 7 agosto e 6 settembre dove, dopo un apericena, eseguiranno sessioni di questa interessante ed efficace disciplina.

“Stile Savonese” è la rubrica di moda, bellezza e lifestyle di IVG, a cura di Maria Gramaglia: clicca qui per leggere tutti gli articoli