Via i sassolini

Gsl e Tirreno Power, lo sfogo di Burlando: “Stupito che i pm non mi abbiano mai voluto interrogare”

Tutte le accuse contro l'ex governatore ligure sono cadute: "Abbiamo sempre agito nell'interesse pubblico per difendere i posti di lavoro e le casse regionali"

Foto di gruppo santa corona chirurgia protesica Burlando Neirotti Montaldo

SCELTE FATTE PER INTERESSE PUBBLICO. “Ci siamo sempre comportati con la massima correttezza, ma nonostante questo siamo stati chiamati in causa in vicende delicatissime come Tirreno Power e Gsl che poi si sono chiuse come sappiamo. Allora vuol dire che non c’è dubbio che tutte le accuse fossero infondate” precisa l’ex governatore ligure.

“A noi interessava tutelare i posti di lavoro, sia nel caso della centrale che in quello di Albenga” prosegue il presidente della Regione che aggiunge: “Il caso Gsl è emblematico: è arrivato un imprenditore che partecipa ad un bando, è l’unico e quindi vince. Poi fa sei mesi di sperimentazione e vanno bene e quindi il servizio viene esteso a tutta la Regione. Io ho detto sì al progetto perché conveniva alla Regione che amministravo inteso come ente, per i cittadini e per l’economia pubblica perché avremmo recuperato le fughe dei pazienti. Non eravamo mica noi a portare coi pullman i pazienti ad operarsi ad Albenga, ma erano i pazienti che lo facevano perché lì c’erano quei professori. Queste cose le avrei spiegate anche prima, ma non mi è stato concesso”.

L’ex Governatore conclude la sua lunga intervista con l’ultimo sassolino: “Che l’operazione GSL fosse positiva per le casse regionali e per la salute dei liguri lo ha dimostrato l’attuale giunta che ha deciso di proseguire con un nuovo bando. A chi invece, come alcuni medici del Santa Corona e non solo, dicevano che GSL sarebbe stata la morte dell’ortopedia pubblica credo che si siano visti i risultati opposti visto che si continua ad operare anche se mi risulta che ci sia chi allora era nel pubblico e ora è passato ai privati”.