Alassio. Da una parte c’è un ex dipendente che pretende che vengano tutelati i suoi diritti ora che non è neppure più in servizio. Dall’altra c’è il Comune di Alassio. Entrambi si sono avvalsi della consulenza di legali e sono finiti davanti al giudice del lavoro del tribunale di Savona che il 13 febbraio scorso ha riconosciuto il corretto operato e la condotta esercitata dall’amministrazione comunale sulla vicenda.
E’ stata emessa una condanna che però l’ex dipendente del Municipio della cittadina del Muretto non ha digerito. E’ arrivata un’altra consulenza e un’altra decisione: ricorrere in Appello per cercare di ribaltare la sentenza di primo grado. Doccia fredda per il Comune. L’amministrazione è stata costretta a riunire la giunta e quindi resistere in giudizio per una causa che, ovviamente, comporterà spese che pagheranno tutti i cittadini di Alassio.
La giunta ha preso in mano la pratica dopo che lo scorso 10 aprile era stata protocollata la sentenza di primo grado. Quindi ha deliberato omettendo i dati personali consultabili solo da interessati e controinteressati con l’accesso agli atti a disposizione negli uffici comunali. Nuovo incarico affidato all’avvocato Marco Barilati del foro di Genova, un legale insomma esterno abilitato all’esercizio della professione per la rappresentanza, la tutela e la costituzione dell’Ente in giudizio, anche in considerazione della particolare complessità specialistica dell’argomento.
Ora si attende che i giudici della Lanterna decidano alla fine chi, tra ex dipendente e Comune, ha ragione per mettere la parola fine ad un vicenda che si trascina nel tempo.