Ceriale. I suoi tappeti elastici e la sua giostra non possono restare sul lungomare Pineta di Ceriale perché lui non ha i permessi necessari per occupare il suolo pubblico. Di conseguenza la polizia municipale gli ha notificato un decreto prefettizio che gli impone lo sgombero dell’area, ma lui non ci sta. Così, questa mattina, Renato Ronchetti, di professione giostraio, si è incatenato ai suoi “baracconi” per protesta.
L’uomo, originario di Bollate, ma di fatto residente a Ceriale dal 1972, gestiva le due giostre sul lungomare ormai da diversi anni. Con i lavori di restyling del lungomare Pineta però le cose sono cambiate: il Comune ha modificato il regolamento per l’occupazione del suolo pubblico e il signor Renato è finito fuori dalle graduatorie per ottenere uno spazio. Adesso non ha quindi nessuna autorizzazione per restare in quell’area con le sue giostre e per questo, dopo che i vigili gli avevano già notificato due verbali, è scattato il provvedimento ingiuntivo.
Un ordine al quale il giostraio non vuole proprio dare retta e, per questo, si è incatenato alle sue giostre, deciso a non farle spostare di un centimetro. “Non riesco a capire quest’anno cosa succede. Sono andato negli uffici per sapere cosa serviva per avere tutte le autorizzazioni, ma ho sempre trovato porte chiuse. Mi è sempre stato detto di aspettare, ma mia moglie e i miei figli non possono aspettare perché mangiano due volte al giorno. Io non prendo uno stipendio, non so più come fare: adesso inizia la stagione, arrivano i turisti e io non posso lavorare” spiega disperato Renato Ronchetti.
“Ho pagato parecchi soldi di verbali, ho perso il conto. Sono stato denunciato, mi hanno trattato come un criminale, ho perso le parole per quello che sta succedendo” dice sconsolato il giostraio.
Per farlo desistere dalla sua azione di protesta, davanti alle sue giostre, sono arrivati oltre agli agenti della polizia municipale, anche il sindaco Ennio Fazio e i vigili del fuoco per tagliare le catene dai polsi di Renato Ronchetti e i suoi famigliari.
Alla fine, poco prima di mezzogiorno, la protesta si è conclusa. Il giostraio ha aperto i lucchetti e ha sciolto le catene. Le giostre, per ora, restano ancora lì, ma nei prossimi giorni saranno rimosse da una ditta specializzata.