Lotta alla mafia

Borghetto, il magistrato Giancarlo Caselli al Salone delle Feste per il progetto “Parliamo di Legalità”

Appuntamento venerdì 12 maggio alle 10.30 alla società agricola di via Viglieri

giancarlo caselli

Borghetto Santo Spirito. Sarà Giancarlo Caselli, magistrato ed emblema della lotta al crimine e alla mafia, l’ospite del prossimo appuntamento di “Parliamo di Legalità”, il progetto del Comune di Borghetto ad approfondire i temi legalità e mafia con gli alunni delle scuole della città. L’incontro con Caselli è in programma per venerdì 12 maggio alle 10.30 nel Salone delle Feste di via Viglieri.

Oltre a lui saranno presenti il dottor Giorgio Manari, Prefetto di Savona, e la dottoressa Fabrizia Triolo, commissario straordinario del Comune di Borghetto Santo Spirito che incontreranno gli allievi delle scuole medie e superiori, per approfondire il concetto di legalità e sicurezza. Ad introdurre l’incontro sarà Cristina Donzelli.

“Il rispetto convinto e motivato delle leggi e i comportamenti corretti costituiscono la base fondamentale su cui si deve poggiare la coscienza di ognuno, per contribuire al miglioramento della società civile. I ragazzi sono i principali protagonisti della promozione e dello sviluppo di una cultura della legalità e della sicurezza, incentrata sulla prevenzione e la partecipazione civica” spiegano i promotori dell’iniziativa.

Le Scuole interessate a partecipare possono contattare l’Ufficio Cultura e Turismo del Comune. L’azienda TPL, a richiesta degli Istituti, istituirà corse aggiuntive per raggiungere Borghetto.

Gian Carlo Caselli, nato ad Alessandria il 9 maggio 1939, è stato assistente alla cattedra di storia del diritto italiano dal 1964 al 1967, fino a quando ha vinto il concorso in magistratura e ha cominciato a lavorare al tribunale di Torino come giudice istruttore penale. Dalla metà degli anni Settanta alla metà degli anni Ottanta, s’è occupato dei reati delle Brigate Rosse e di Prima Linea. Componente del CSM per cinque anni fino al 1990, è stato poi nominato magistrato di Cassazione (1991), restando sempre a Torino. Dal 1993 al 1999 è stato procuratore della repubblica presso il tribunale di Palermo. In questa città s’è occupato soprattutto di lotta alla mafia: ha avuto un ruolo importante negli arresti di Leoluca Bagarella, Gaspare Spatuzza, Giovanni Brusca e nel processo all’ex presidente del consiglio Giulio Andreotti accusato di associazione a delinquere (1993-2004).

Tra il 1999 e il 2001 è stato direttore generale del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, per poi essere rappresentante italiano in Eurojust, l’organizzazione dell’UE che lotta contro la criminalità organizzata. Successivamente, è stato procuratore generale presso la corte d’appello e procuratore capo della repubblica a Torino (2008). Nel 2013 è andato in pensione, lasciando la magistratura. Attualmente è impegnato a diffondere la cultura della legalità anche attraverso diversi incontri a scuola.