Savona. Arriva a Savona CircOLIamo, la campagna educativa itinerante del Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati. Oli lubrificanti usati, rischi per l’ambiente e opportunità per l’economia nazionale e locale sono i temi principali della conferenza stampa che si terrà giovedì 4 maggio alle 11.30 in piazza Sisto IV, all’interno del villaggio CircOLIamo, alla presenza dell’assessore all’ambiente Pietro Santi e di Franco Barbetti, direttore Tecnico Operativo del Coou.
L’evento rappresenta la seconda tappa ligure della campagna educativa itinerante organizzata dal Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati con il patrocinio del ministero dell’ambiente e di Anci, che nell’arco di due anni sta toccando tutti i capoluoghi di provincia italiani allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e le amministrazioni locali sul corretto smaltimento dei lubrificanti usati e ottimizzarne la raccolta.
Dalle 10 alle 11.30, all’interno del villaggio CircOLIamo, è previsto l’incontro con i ragazzi delle scuole, che parteciperanno agli educational loro dedicati; i ragazzi si fermeranno al villaggio allestito dal Consorzio e giocheranno a “Green League”, il primo social game finalizzato all’educazione ambientale. Nel corso dell’incontro con la stampa verranno resi noti i dati di raccolta degli oli lubrificanti usati in Liguria e in particolare in Provincia di Savona. Il Consorzio proporrà, insieme ai relatori, le soluzioni ad eventuali difficoltà o inadempienze.
Il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati (Coou) è il primo ente ambientale nazionale dedicato alla raccolta differenziata: nato con decreto del presidente della Repubblica 691 del 1982, in ottemperanza alla direttiva comunitaria 75/439, ne fanno parte le imprese che, anche in veste di importatori, immettono sul mercato oli lubrificanti. Il Consorzio è un esempio positivo di collaborazione pubblico-privato: infatti quattro ministeri (ambiente e tutela del territorio e del mare; sviluppo economico; salute; economia e finanze) hanno propri rappresentanti negli organi della governance consortile mentre la responsabilità gestionale è privatistica. Operativo dal 1984, il Coou è un soggetto giuridico di diritto privato senza fini di lucro.
Coordina l’attività di 74 aziende private di raccolta e di 4 impianti di rigenerazione distribuiti sul territorio nazionale. Si occupa anche dell’informazione e della sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulle tematiche della corretta gestione degli oli usati, che sono rifiuti pericolosi. Sulla base del principio che “chi inquina paga”, i costi sostenuti dal Consorzio per svolgere le proprie attività sono annualmente ripartiti (al netto dei ricavi della vendita dell’olio usato) tra le imprese consorziate, in modo proporzionale ai loro volumi di vendita.
Gli oli usati sono ciò che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti. In funzione delle caratteristiche applicative e delle destinazioni d’uso, una parte di olio viene consumata nell’utilizzo, mentre la restante costituisce l’olio usato. Definito dalla legge “rifiuto pericoloso”, l’olio usato, se eliminato in modo scorretto o impiegato in modo improprio, può trasformarsi in un potente agente inquinante: basti ricordare che, se versati in acqua, 4 chili di olio usato possono inquinare una superficie grande come un campo di calcio. Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa economica per il nostro Paese, infatti può essere rigenerato tornando a nuova vita con caratteristiche simili a quelle del lubrificante da cui deriva.
In 33 anni di attività, oltre il 90 per cento dell’olio raccolto dal Coou è stato classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti, mentre il 10 per cento è stato avviato a combustione in appositi impianti quali, ad esempio, i cementifici. Solo una frazione molto piccola, in quanto irrimediabilmente inquinata, è stata termodistrutta.
Nel primo anno di attività il Consorzio ha raccolto circa 50 mila tonnellate di lubrificanti usati, poi le quantità sono aumentate fino ad arrivare ai recenti risultati record. Nel 2016 il Consorzio ha raccolto oltre 177 mila tonnellate, un risultato vicino al 100 per cento del potenziale raccoglibile, con un dato di prodotto avviato a rigenerazione superiore al 95 per cento.
In 33 anni di attività, il Coou ha raccolto 5.5 milioni di tonnellate di olio lubrificante usato, 4,5 milioni delle quali avviate alla rigenerazione: il riutilizzo dell’olio lubrificante usato ha consentito un risparmio complessivo sulle importazioni di petrolio del Paese di 3 miliardi di euro.
Il Consorzio si avvale di una rete di raccolta costituita da 74 aziende, dislocate su tutto il territorio nazionale, che con i loro automezzi raccolgono gli oli usati e li stoccano nei depositi. Il servizio di raccolta è gratuito per il produttore di lubrificanti usati non inquinati da altre sostanze. Chiunque, telefonando al numero verde del Consorzio, 800 863 048 o collegandosi al sito www.Coou.it , può avere informazioni e il recapito del raccoglitore più vicino.
Nonostante i notevoli risultati raggiunti negli ultimi anni, il Consorzio ha comunque cercato di valutare – attraverso una specifica indagine – quanto olio usato mancasse per raggiungere il risultato del 100 per cento del raccoglibile. Da tale indagine è emerso che una piccola parte, equivalente a circa 5.000 tonnellate, sfugge ancora alla raccolta: da rifiuto pericoloso da smaltire, l’olio lubrificante usato è diventato con il passare degli anni una materia prima seconda dall’elevato valore economico. Il quantitativo che il Coou non raccoglie si concentra sia nel settore industriale sia nel “fai da te” in autotrazione, nautica e agricoltura. Proprio verso il “fai da te”, difficile da raggiungere in quanto estremamente disperso, si concentra lo sforzo del Consorzio attraverso la comunicazione.
“Il cambio dell’olio di un’auto è una faccenda seria, sia perché il contatto tra l’epidermide e il lubrificante usato è pericoloso per la salute, sia perché la dispersione di olio usato danneggia l’ambiente. È per queste ragioni che il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati raccomanda di far svolgere il cambio dell’olio nelle autofficine o nelle stazioni di servizio in cui sono rispettate tutte le regole di sicurezza e dove lo smaltimento dell’olio usato viene gestito correttamente.”
Il contributo offerto dal Coou alla raccolta differenziata dei rifiuti e al loro riutilizzo è di assoluto rilievo: il Consorzio può considerarsi un esempio importante dell’ “Italia che funziona”.
Tra le eccellenze del Coou, occorre infatti ricordare che la percentuale degli oli rigenerabili in Italia è stata pari al 90 per cento, un dato che conferma il primato europeo del nostro Paese nel campo della rigenerazione di questo rifiuto pericoloso.