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Savona, dopo il “boicottaggio” delle minoranze salta ufficialmente la commissione su Atasegui la diretta

Il presidente del consiglio non ha potuto far altro che constatare l'impossibilità di nominare un presidente di commissione

ata spa

Savona. IVG.it lo aveva annunciato in anteprima sabato sera: la commissione di indagine segreta su Ata rischiava di non vedere la luce. Ed oggi è arrivata l’ufficialità, sancita da una comunicazione del presidente del consiglio comunale Renato Giusto ai consiglieri.

La tanto discussa commissione secretata su Ata, quindi, è defunta ancora prima di nascere. A decretarne la fine prematura il “boicottaggio” messo in atto dalle minoranze per mezzo di uno stratagemma: i vari gruppi non hanno designato in tempo utile il loro rappresentante, rendendo impossibile di fatto nominare un presidente di commissione (carica che per legge spetta alla minoranza). A Giusto non è rimasto che prendere atto del fatto che soltanto i tre gruppi di maggioranza avevano designato i propri rappresentanti e constatare “la sopravvenuta ineseguibilità […] per impossibilità di funzionamento […] in quanto risulterebbe impossibile, nel corso della prima seduta, attribuire la presidenza della Commissione ad un esponente della minoranza, per totale ed assoluta carenza di Consiglieri designati da parte dei Capigruppo di appartenenza“.

A proporre il “boicottaggio” era stato qualche giorno fa il MoVimento 5 Stelle: “Una commissione secretata non solo sarebbe inutile, ma addirittura dannosa – avevano spiegato – dato che vieta ad ogni membro di divulgare all’esterno le informazioni, ci potremmo trovare addirittura nella situazione in cui nessuno di noi potrebbe chiedere l’accesso a un atto. Se per combinazione quell’atto fosse proprio in quel periodo al centro della discussione in commissione, un consigliere potrebbe essere accusato di aver rivelato dettagli segreti dando così il via alla richiesta. Per questo ci siamo sempre opposti alla commissione segreta, chiedendone una pubblica”. Una tesi che ha convinto i restanti gruppi di minoranza.

A questo punto restano due scenari possibili. Il primo è che il Comune rinunci definitivamente a creare una commissione di indagine sull’operato dell’azienda partecipata; il secondo è che accetti invece di crearne una pubblica, così come richiesto proprio dai 5 Stelle che oggi hanno nuovamente presentato la richiesta (già bocciata in passato). “Alla commissione devono poter partecipare cittadini e giornalisti – sostengono – Solo così potrà essere fatta davvero chiarezza”.

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