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Regione, le minoranze unite contro il rinvio dell’entrata in vigore della legge anti slot

“Subito un tavolo per affrontare il tema senza strumentalizzazioni"

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Regione. “No alla proroga dell’entrata in vigore della legge regionale contro il gioco d’azzardo, ma sì a interventi concreti per aiutare gli esercizi commerciali che decidono di eliminarle le slot machine e chi, già da tempo, le ha eliminate o non le ha mai avute”.

E’ questo, in sintesi, lo spirito dell’ordine del giorno presentato dalle minoranza del consiglio regionale oggi in aula. Nello specifico, il documento, oltre a escludere il rinvio dell’applicazione della norma regionale, chiede alla giunta del presidente Giovanni Toti di portare avanti alcuni interventi imprescindibili.

Per prima cosa la convocazione immediata “delle commissioni congiunte prima, seconda e terza per affrontare organicamente tutte le iniziative tese a garantire i livelli occupazionali e a ridurre l’impatto sociale e sanitario causato dalla ludopatia, a partire dal gioco d’azzardo patologico (Gap)”. Tali commissioni, si precisa nell’odg, “dovranno avere il compito di dar vita a un tavolo di concertazione tra tutte le parti con la presenza di una rappresentanza della minoranza del consiglio regionale”.

Nel documento si sottolinea poi che questo tavolo dovrà verificare sia “la percorribilità giuridica della non applicazione per un periodo, limitato di tempo e non reiterabile, delle sanzioni amministrative conseguenti alla scadenza delle autorizzazioni” sia “le eventuali modifiche della norma di riferimento, anche in relazione dell’evoluzione del quadro normativo nazionale, con particolare riferimento alla differenziazione delle tipologie di gioco, colpendo in particolare le tipologie che causano GAP”.

Infine, conclude l’ordine del giorno il tavolo dovrà “definire da subito forme di compensazione per gli esercenti sulla base di proprie convinzioni etiche e morali, hanno autonomamente deciso di non dotare i propri locali di slot machine o di altri strumenti per il gioco, seppure collocati in zone non protette dal divieto, e per gli esercenti che dovranno dismettere l’esercizio del gioco e in particolare delle slot machine e delle altre tipologie che causano Gap”.

Raffaella Paita, capogruppo Pd in Regione Liguria, nota: “Un anno fa Toti (come raccontano molti resoconti giornalistici e comunicati ufficiali della Regione) ha firmato insieme al governatore della Lombardia Maroni un manifesto contro la ludopatia, in occasione della prima giornata nazionale delle regioni contro l’azzardo. Oggi il presidente della giunta ligure fa l’esatto contrario rinviando l’applicazione di una legge che prevede proprio quelle misure che un anno fa promuoveva con tanto entusiasmo. Quando si dice la coerenza barattata per un pugno di voti”.

I consiglieri del Movimento 5 Stelle osservano: “Abbiamo presentato un ordine del giorno col quale, come gruppo, ribadiamo il nostro no convinto alla moratoria alla legge sull’azzardo e rilanciamo l’esigenza di incentivi e sgravi fiscali per tutti gli esercenti che hanno rinunciato alle slot e a quelli che lo faranno”.

“Siamo pronti a sederci intorno a un tavolo con tutti i soggetti interessati e le minoranze in consiglio regionale, per valutare la sospensione eventuale delle sanzioni annesse alla legge regionale per un periodo di tempo limitato e non reiterabile”.

Il deputato ligure Matteo Mantero, membro della commissione affari sociali, dice: “Soltanto un anno fa il governatore della Liguria Toti, durante la passerella offertagli dalla prima giornata nazionale delle Regioni e degli Enti locali sul contrasto al gioco d’azzardo, firmava con Maroni e altri presidenti di Regione il ‘Manifesto contro l’azzardopatia’. Oggi apprendiamo che lo stesso Toti vuole rinviare di un anno l’entrata in vigore della legge regionale su questo tema delicato, in barba a quell’impegno contro l’azzardopatia, andando contro l’interesse di quei troppi cittadini liguri che si rovinano alle slot e alle videolottery”.

“È chiaro che il governatore Toti non sa di cosa parla o finge di non saperlo. Assurdo concedere nuovo tempo per adeguarsi visto che le sale gioco hanno avuto ben 5 anni. Semplicemente folle pensare di cambiare la legge regionale perché si perderebbero posti di lavoro. Se Toti e Rixi avessero qualche conoscenza del fenomeno azzardo capirebbero che sono proprio le sale gioco e le slot che impoveriscono le nostre città – aggiunge Mantero – ogni slot sul nostro territorio si porta via 1500 euro ogni mese che finiscono nelle casse dell’erario e nelle tasche di concessionari e gestori che hanno spesso sede in paradisi fiscali. In Liguria si perdono al gioco quasi 500 milioni ogni anno, se quei soldi venissero spesi nel commercio o nel nostro artigianato potrebbero davvero rilanciare l’economia ligure”.

“La dipendenza da gioco causa costi sanitaria altissimi e costi sociali che sono sotto gli occhi di tutti. I malati di azzardo finiscono inevitabilmente per perdere il lavoro e rovinare le loro famiglie. Moltissime aziende chiudono perché uno dei titolari è finito nel tunnel del gioco. Ogni azzardopatico trascina con se altre 6 o 7 persone, tra familiari e colleghi e le stime ci dicono che in Liguria abbiamo 25mila malati e 50mila ad alto rischio, forse il presidente dovrebbe farsi due conti sul numero di persone coinvolte”.

“Inoltre Toti così facendo tradisce anche le amministrazioni locali che sulla base di quel manifesto avevano costruito regolamenti e portato avanti azioni di vera e propria salvaguardia sociale. A fronte di tutto questo fare retromarcia rispetto alla legge regionale e agli impegni presi ha un unico scopo: raggranellare qualche voto dei tabaccai in vista delle prossima elezioni e Genova e La Spezia”.

“Che sia ignoranza o malafede – conclude Mantero – le decisioni di Toti sono molto pericolose. La Liguria rischia di essere l’unica regione ad andare in controtendenza, la nostra regione si trasformerà in un’autentica bisca a cielo aperto, le sale gioco aumenteranno incontrollate e di conseguenza aumenteranno i malati e i costi per la cura, cresceranno le famiglie in difficoltà, ancora più soldi lasceranno la nostra regione e altre attività chiuderanno lasciando il posto ad altre sale gioco. In tutto questo ci sguazzerà la criminalità organizzata. È il progetto di Toti e Rixi per il futuro delle Liguria?”