Liguria. Questa mattina associazioni, sindacati e Consulta comunale per i giochi a premi in denaro si sono radunati davanti al Consiglio regionale in Via Fieschi per protestare contro la moratoria che permetterebbe ad alcuni esercizi di avvalersi ancora del gioco d’azzardo vicino ai punti sensibili come, ad esempio, le scuole.
Tra poco ci sarà la votazione di un emendamento alla legge 17/2012 che sancirà la proroga di un anno per l’applicazione della legge, e quindi chi ha sale gioco o macchinette all’interno del proprio negozio non sarà tenuto a chiedere autorizzazione. Le scriventi vogliono impedire tutto questo perché l’azzardo è socialmente pericoloso. Allo stato attuale ci è stato negato l’ingresso in Consiglio regionale e non possiamo avvalerci del diritto del confronto.
Eppure, l’altro giorno, abbiamo manifestato la nostra contrarietà al provvedimento anche al Presidente Toti e ai consiglieri che ci hanno ricevuto su nostra istanza. Ci sembra importante testimoniare il nostro appoggio alla legge regionale e alla campagna NO SLOT e speriamo che l’opinione pubblica sia dalla parte di chi dice NO al gioco che rovina intere famiglie e sfrutta la fragilità dei soggetti più deboli.
“Abbiamo spiegato e motivato le ragioni del nostro emendamento che serve a delineare una proroga di qualche mese per costruire una legge che non sia ispirata dal più bieco furore ideologico contro il mondo del commercio e che dia un aiuto a un grave problema come quello delle ludopatie che non siamo noi a sottovalutare, ma il Governo di questo Paese, del Pd che non è riuscito a fare ancora un provvedimento serio e sensato, visto che se lo sono fatto respingere dalla conferenza delle regioni, dove hanno la maggioranza dei governatori” ha detto il governatore della Liguria, Giovanni Toti a margine del consiglio regionale.
“Stiamo cercando di attivare un tavolo con proposte serie che coinvolgano tutte le categorie interessate – ha sottolineato Toti – che ci aiuti a uscire dal problema, senza martoriare ulteriormente questa città e questa regione con 3000 nuovi disoccupati, facendo chiudere esercizi commerciali che già sono stati penalizzati, in una città dove c’è una giunta comunale che li ha costretti a limitare gli orari, facendoli chiudere prima che tollera il commercio abusivo e costruisce mercatini per migranti, dove si vendono merci rubate e contraffatte”.
“Sono temi seri – continua Toti – su cui non è ammessa la speculazione politica e di fronte ai quali bisogna sederci intorno a un tavolo senza alcun tipo di furore ideologico, ma risolvendo un problema e costruendo un percorso che tuteli l’occupazione e il commercio, perché se questa legge entrasse in vigore produrrebbe nuova disoccupazione e povertà. Capisco che il Pd è affezionato alla povertà che ha creato, ma noi vorremmo cambiare strada e risolvere il problema”.
Il presidente Toti ha preannunciato che “nel giro di pochi mesi ci siederemo intorno a un tavolo con tutte le associazioni del commercio e con i medici e gli specialisti per creare un percorso che la sinistra in 10 anni non ha costruito, individuando anche incentivi fiscali per i commercianti che vogliono uscire da questo modello di business, con cure serie che l’assessore Viale sta già sperimentando, in attesa naturalmente che il Governo nazionale ci aiuti con un provvedimento serio che ci faciliterebbe il compito”.



